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L' insegnamento del diritto a Bologna nell'età di Dante - Andrea Padovani - copertina
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L' insegnamento del diritto a Bologna nell'età di Dante
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L' insegnamento del diritto a Bologna nell'età di Dante - Andrea Padovani - copertina

Descrizione


La storia dell'Università di Bologna tra gli ultimi decenni del Duecento e il Trecento – se si escludono ricerche pregevoli, ma settoriali – non è stata studiata come pur meriterebbe, per responsabilità, principalmente, di Friederich Karl von Savigny, che nella sua «Geschichte des Römischen Rechts im Mittelalter» a metà Ottocento bollò quell'età come un periodo di decadenza rispetto all'altra che, da Irnerio ad Accursio, l'aveva preceduta. In realtà, la scuola dei postaccursiani e poi dei commentatori sviluppò un pensiero di alto profilo che, nel confronto con le scuole contemporanee dei logici, dei medici e filosofi bolognesi, si segnala per un'approfondita riflessione sul metodo esegetico che, sotto alcuni aspetti, già annuncia la rivoluzione scientifica del mondo moderno.

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Dettagli

2021
7 ottobre 2021
Libro universitario
144 p., Brossura
9788815294555
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Indice

I. Uno sguardo all’indietro
1. Quel giorno senza data
2. L’ascesa ai vertici della fama
3. Sapere e potere
4. Studenti e professori. Un quadro animato
5. Sbirciando nelle antiche aule
6. Una memoria prodigiosa
7. Sulla vetta

II. Gli ultimi decenni del secolo XIII
1. Finisce una storia, ne inizia un’altra e drammatica
2. Stentati tentativi di ripresa. L’ascesa degli artistae

III. Il primo Trecento
1. Dino del Mugello, il giovane Cino da Pistoia e Giovanni d’Andrea
2. Alla riscoperta di un giurista dimenticato: Bartoluccio de’ Preti
3. Morte di un giovane amante. Ira ed esodo degli studenti bolognesi
4. Bologna nei malinconici ricordi del sessantenne Francesco Petrarca
5. La laurea di Bartolo da Sassoferrato (1334)

IV. La seconda metà del Trecento
1. L’annus horribilis. Il 1348
2. Il secolo troncato che sopravvisse a se stesso
3. La speranza di un recupero possibile, in un mondo profondamente cambiato
4. Obiettivi e destinatari della polemica petrarchesca

V. I civilisti
1. Con la glossa, oltre la glossa. Le additiones
2. Lecturae per viam additionum e per viam quaestionum
3. Quaestiones, oppositiones e notabilia. Il trionfo della dialettica in Iacopo Belvisi e in Iacopo Buttrigari
4. Oppositiones e quaestiones, distinte seppur simili. Sulla scia dei sophismata
5. La funzione ermeneutica di quaestiones e oppositiones/contraria
6. Dalle vecchie summae alle nuove lecturae. La svolta di Odofredo
7. Vecchio materiale per nuove costruzioni
8. Il ruolo dei notabilia nell’argomentazione dialettica. Fortuna dei modi arguendi in iure
9. Alla ricerca delle origini di una svolta metodologica fondamentale. La logica modernorum dalla Francia a Bologna. Pietro Abelardo e Adamo Parvipontano
10. Tracce di convergenze dottrinali tra Abelardo e Irnerio. Un caso ulteriore: il giudice testimone
11. Studenti di formazione intellettuale parigina a Bologna: Guglielmo di Tiro, Eraclio, Alberico del Monte, Stefano di Tournai
12. L’approccio terminista al commento delle leggi giustinianee. Divisio textus e summarium
13. Dottrine al vaglio della critica. La discussione sulla validità dell’argumentum a contrario sensu nella ricostruzione di Cino da Pistoia. Gli interpreti più antichi
14. Un anonimo, presunto allievo di Cino sulle regole dell’inferenza. Martino Sillimani: argomentare dalla distruzione del conseguente
15. Le consequentiae nella logica terminista
16. Le consequentiae in una celebre, complessa glossa di Irnerio e in alcuni giuristi posteriori
17. Valorizzazione delle maximae nell’argomentazione dei giuristi, da Iacopo Belvisi a Ranieri Arsendi
18. Spunti logico-grammaticali in alcuni passi di Iacopo d’Arena e Iacopo Buttrigari
19. L’ingresso della dottrina delle fallaciae nella dottrina giuridica. Da Azzone a Guglielmo Durante
20. Progressivo approfondimento della dottrina delle fallaciae, tra giuristi, a metà Duecento. Accursio lettore di Pietro Ispano?
21. Riflessi di terminologia grammaticale negli scritti dei giuristi da Odofredo a Riccardo da Saliceto, a Bartolo da Sassoferrato. Nomina appellativa, definita, distributiva, collectiva, indefinita
22. Probabili risonanze di dottrine modiste in Riccardo da Saliceto
23. Disinteresse di Cino da Pistoia per la logica e per i nuovi indirizzi della grammatica
24. Cino da Pistoia coinvolto nella polemica tra artistae e giuristi intorno all’eccellenza dei rispettivi saperi
25. Limiti della replica di Cino
26. La disputa delle arti. La giurisprudenza è davvero scienza?
27. Che dire, poi, della scientificità della teologia? Un quesito aperto
28. Bartolo e Giovanni da Legnano paladini della scientificità della giurisprudenza. Taddeo Alderotti su scientia speculativa et practica
29. Crisi della metafisica e affermazione del sapere probabile. La via intrapresa dai giuristi moderniores

VI. I canonisti
1. Le Quaestiones Mercuriales di Giovanni d’Andrea. Metodo e struttura
2. Prima e dopo Giovanni d’Andrea

VII. Per concludere
1. Due scuole a confronto
1. Due scuole a confronto
2. Ancora sui civilisti postaccursiani. Vecchi e recenti pregiudizi storiografici. L’accusa di «praticismo»
3. Sul presunto abuso della dialettica, ritenuta mero artificio espositivo e tecnica sostanzialmente improduttiva. Contra: il ruolo del metodo nella conoscenza
4. Le critiche di Alberico da Rosciate ai moderniores
5. Obiettivi e destinatari della polemica albericiana
6. L’ombra di Petrarca

Indice dei nomi e dei luoghi
Indice analitico
Indice dei manoscritti

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