I paesaggi costieri sono sempre più interessati da processi di urbanizzazione e trasformazione tanto da essere profondamente alterati nelle caratteristiche fisiche e morfologiche, nella qualità e identità. Accanto a insediamenti per la vacanza progettati nei minimi dettagli, villaggi ipercurati e ipergestiti, talvolta spinti fino a consentire ai fruitori di vivere una finzione acontestuale e atemporale, convivono aree trasandate, casuali, anonime e degradate, periferie della città turistica. Un patrimonio che non può essere abbandonato a se stesso e ignorato dalle politiche ambientali di tutela delle coste. Richiama anzi un progetto di spazio pubblico se si assume che, oggi, l'ambiente e il paesaggio, spazi eminentemente e immanentemente pubblici, siano forse gli unici rimasti. I contributi presenti nel volume, attraverso la descrizione di esperienze attuali o passate, italiane e internazionali, invitano ad una riflessione su questi temi e sottolineano la necessità di pensare un progetto di rigenerazione sostenibile dei paesaggi e degli insediamenti turistici costieri che tenga conto sia degli aspetti ambientali, legati per esempio ai "rischi ambientali", sia di quelli sociali legati alla "mercificazione" tipica dei luoghi del loisir quando sono le tecniche di marketing a guidare la progettazione degli spazi per il turismo, allo scopo di aumentare il valore percepito dall'utente. Emergono differenti declinazioni del progetto che contrastano forme di organizzazione spaziale e azioni che tagliano i rapporti con il territorio, prive di identità e discendenti da logiche privatistiche dello spazio, privilegiando invece funzioni, usi e attività coerenti con il contesto locale, progettate e gestite collettivamente, nella convinzione che non c'è sostenibilità senza una collettività, un insieme di soggetti che hanno a cuore il futuro del proprio spazio di vita e di quello delle generazioni a venire.
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