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scheda di Concilio, C., L'Indice 1996, n. 4
È su un doppio registro, ironico e patriottico, che Wangusa, cinquantaquattrenne poeta e romanziere ugandese, libera il proprio canto, per una terra dal destino "che sgomenta".Il canto del poeta, voce della coscienza popolare, di un sapere collettivo, incarnazione di una vasta biblioteca orale, è prima di tutto un inno al panafricanismo: "Dall'Algeria all'Azania, dal Senegal alla Somalia", che non esclude tuttavia incursioni di più ampio respiro nella storia dei popoli di altri continenti: "Ascolta Africa!/ Ascolta questo canto della tua anima soffocata /In quest'epoca dopo-Hiroshima / Questa distribuzione transplanetaria /Di uomo sulle stelle /O in microcosmo atomico". Il poeta assiste e si fa portavoce dell'alternarsi di governanti "mostruosi", per cui i festeggiamenti per il ribaltamento dei vecchi regimi, la libertà, l'indipendenza, non possono che preludere a nuove angherie: "Sei Cinna /C-I-N-N-A il poeta /Oppure sei Sinner / S-I-N-N-E-R il politico?". Cinna e Sinner sono omofoni in inglese e il riferimento al poeta vittima del potere politico e al dittatore (molti sono i riferimenti al governo di Amin) reca echi del dramma di Shakespeare "Julius Caesar". I riferimenti intertestuali sono svariati nel poema, che allegorizza il rapporto servo-padrone sui versi di un'antica ballata anonima inglese, in cui una madre interroga il figlio allontanatosi da lei per scoprire che è stato avvelenato dall'amore di un'altra donna; qui è Padrone a interrogare Cuoco per scoprire che è stato ai festeggiamenti del caduto regime. Materiale della tradizione inglese viene rielaborato e adattato alla nuova situazione, alla "post-rivoluzione" di Afrolandia, terra "dove l'equatore e l'autostrada si intersecano in modo invisibile"; o di Afroville, città del neoinsediato potere militare, dalla quale tuona la voce del dittatore, ad annunciare sparizioni sospette e sommarie esecuzioni di innocenti. Per questo il verso "inizio" è posto alla fine del poema: esso coincide con il rovesciamento del regime militare, il cui avvento all'inizio era nominato "la fine". La cronologia invertita, ciclica e circolare, l'intertestualità e la distorsione tipografica di alcuni versi fanno di Wangusa una voce moderna della poesia africana, che non rinuncia tuttavia alla rivisitazione del passato storico e mitico dell'intero continente Africa. Con l'Inno di Wangusa, proposto con testo originale e traduzione a fronte, le edizioni La Rosa inaugurano così una nuova collana, "Tracce", orientata alla divulgazione di opere e autori più o meno noti di aree extraeuropee.
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