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Anno edizione: 2009
Anno edizione: 2011
Anno edizione: 2009
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Durissimo pugno nello stomaco, rigorosamente vuoto... Gia' visto e letto, sentito e digerito in mille altri noir del genere...ma con una nota importante : questo e' arrivato prima di Ellroy, Deaver, Connelly, Burke, Landsdale...molto vicino agli scritti di Elmore Leonard...
La frase di J. Ellroy, stampata in bella vista sulla copertina, trae in inganno. Il libro di Nisbet non è certo un capolavoro noir e l'automatico accostamento che l'ignaro lettore fa con le trame care ad Ellroy, risulta fuorviante. Il ritmo qui è lento, i personaggi si contano sulle dita di una mano e soprattutto la trama è di una linearità banale che nulla ha a che vedere con gli intrecci complessi e talvolta incomprensibili tipici dell'autore di "The Black Dahlia". Voltata la copertina si ha lo sgradevole impatto con l'«introduzione» di Veronesi. Chiamarla introduzione è improprio. E' una lettera che Veronesi scrive all'amico Nisbet e che per qualche motivo l'editore ha ritenuto di rifilarla anche al lettore. Veronesi, rivolgendosi direttamente all'autore americano, auspica che l'editore la traduca e gliela mandi via e-mail. Ci si chiede perché non lo faccia lui. Poi mi sovviene che anche Edoardo Nesi, concittadino di Veronesi, in un suo libro invia i saluti all'ex attore Francesco Nuti, spiegandoci che non se la sente di andare a trovarlo. Capirai che ce ne frega. Comunque ne deduco che deve trattarsi di un'usanza tutta pratese quella di salutare amici pubblicamente tramite le pagine di un libro. Sul libro poco da dire. La solita miscela ripetuta ad libitum nei noir americani e altra letteratura statunitense, fatta di alcolismo, marginalità, microdelinquenza, tossicodipendenza, sesso infelice e mercenario, disperazione, ecc. Troverete quindi l'immancabile casa topaia, con cicche ovunque, lavandino ingorgato da piatti sporchi, i soliti giochetti per stabilire la gerarchia dei furbi e dei coglioni, le cattiverie gratuite, l'ambiguità dei personaggi e la fiducia reciproca come variabile umorale di qualcuno. Tra uno sbadiglio e l'altro si arriva allo scontato finale. Perdetevelo pure.
il libro mi è piaciuto a metà, cioè le ultime 50 pagine quando il protagonista conosce i due ragazzi
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