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Non si capisce davvero come possano essere pubblicati libri simili, che sembrano trovare la propria collocazione a metà tra i libri autoprodotti e i libri editi da una casa editrice vera e propria. “Incontri all’angolo di un mattino” vorrebbe essere una rievocazione del ‘68 (se ce ne fosse ancora bisogno) e del percorso personale dell’autrice, ma l’unica cosa apprezzabile è la copertina, che sfoggia una bella foto di Jane Fonda durante una manifestazione a Roma nei primi anni ‘70. Passiamo ora alle dolenti note. Già a pagina 16 troviamo due strafalcioni: “le castagne abbrustolite nell’inverno” oppure “giovani che di suo sembravano volere solo musica, amore e libertà. Sorvolo su altri strafalcioni di italiano, passaggi repentini di tempo dal passato remoto al presente, etc. La prima parte del libro racconta una parte importante della storia e della società italiana con una prosa inutilmente pesante (storia che è stata raccontata già mille volte in modo più coinvolgente). Di botto, poi, la prosa si impoverisce e si passa a quella del diario di una tredicenne: viene raccontata una sequela di incontri con una serie di amiche e amici, ma tutto quello che ci resta è un elenco di nomi di persone (c’erano Gioia, Annetta, Riccardo, Carlo, descritti con una serie di aggettivi piuttosto banali: “alto”, “bello”, “simpatico”) mentre le vicende amorose della protagonista non riescono a suscitare il minimo interesse in me. Confesso di non essere riuscita a superare pagina 30. Un’occasione davvero sprecata. Metto due stelle, una per la copertina e una per l’intenzione. Consiglio alla casa editrice Lepre di assumere un bravo editor e di un bravo correttore di bozze.
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