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La giovane casa editrice La Nuova Frontiera, nata per iniziativa di un valente professionista dell'editoria, Rodolfo Ribaldi (già gruppo Mursia), inaugura con questo titolo la collana di narrativa "Liberamente" che intende proporre "esperienze letterarie provenienti da bacini culturali affini" (Spagna e Portogallo). L'inizio è promettente, giacché Felipe Benítez Reyes, poco più che quarantenne, autore di numerose raccolte di poesie e romanzi tradotti in diverse lingue europee, mancava nel nostro panorama, pur essendo fra gli scrittori più solidi della Spagna di oggi. In via del tutto eccezionale, presentato con un'entusiastica nota di Andrea Camilleri, è un libro insolito, ascrivibile al genere fantastico, così strampalato e labirintico da indurre nel lettore una sorta di vertigine e di sperdimento. Nella polverosa libreria antiquaria El Globo si riunisce un circolo di amici di provincia allo scopo di raccontarsi delle storie. E queste storie, che nascono sull'onda delle Mille e una notte finiscono ben presto per coinvolgere gli stessi narratori in una serie di avventure surreali. Vi sono scatole cinesi che inghiottono gioielli preziosi e li fanno scomparire, tappeti volanti, quadri del diciottesimo secolo che prendono vita, misteriosi mercanti genovesi, automobili che somigliano a scarpe di vernice e scarpe di vernice in cui avvengono strani prodigi, un reverendo inglese alla Chesterton inventore di macchine mirabolanti, sparizioni e viaggi nel tempo. Ogni narrazione si rovescia nel moltiplicarsi dei punti di vista e degli smascheramenti, i frammenti si giustappongono in un caleidoscopio dove le sorprese sembrano non avere mai fine. La scrittura, nitida e incalzante, è ricca di trovate e di un gusto per l'assurdo che ricorda molto da vicino la magia inventiva di Ramón Gómez de la Serna. Di un bar: "Benché fossero le cinque del pomeriggio al Gato Alegre sembrava l'alba, come se quel posto fosse l'hotel economico in cui dormiva la luna". Il gioco di un virtuoso dell'illusionismo, a tratti meccanico come i suoi automi.
Maria Nicola
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