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In questa sua seconda indagine, l'ispettore Erlendur, poliziotto in perenne lotta con i fantasmi del passato e con la sua inadeguatezza di padre, dovrà scavare nelle perversioni più torbide dell'animo umano, e si scontrerà con le promesse tradite di una intera generazione di giovani alla deriva, in un paese che ha sacrificato la propria identità e i propri valori.
«Mistero e suspense... Uno scrittore che merita davvero di essere letto» – The Daily Telegraph
«Un narratore che rappresenta un marchio di grande qualità» – Die Welt
«Fortunato chi lo deve ancora leggere, perché sarà un vero piacere» – TÉLÉRAMA
Il cadavere nudo di una ragazza con il viso truccato vistosamente e una lettera J tatuata sulla natica viene ritrovato sulla tomba di Jón Sigurðsson, eroe nazionale islandese. A un primo esame l'omicidio sembra avvenuto per strangolamento. L'autopsia, che pare confermare l'ipotesi, fornisce altre risposte: la vittima era anoressica e faceva uso di droghe, su tutto il corpo ci sono chiari segni di violenza. Come mai l'assassino ha deciso di lasciare il cadavere in un luogo così simbolico? Vuole lanciare un messaggio? Le indagini, affidate a Erlendur Sveinsson e Sigurður Óli, si prospettano lunghe e complicate, ma i due investigatori possono contare sull'aiuto di Eva Lind, la figlia di Erlendur, che frequenta le stesse brutte compagnie della vittima. In breve tempo riescono così a risalire all'identità della ragazza, Birta, che aveva solo ventidue anni. Tutte le piste conducono al sottobosco della droga e della prostituzione, un mondo in cui uomini ricchi e spietati si comportano da padroni, senza rispetto per la vita degli altri. L'assassino, però, potrebbe essere qualcuno di insospettabile... In questa sua seconda indagine, l'ispettore Erlendur, poliziotto in perenne lotta con i fantasmi del passato e con la sua inadeguatezza di padre, dovrà scavare nelle perversioni più torbide dell'animo umano, e si scontrerà con le promesse tradite di una intera generazione di giovani alla deriva, in un paese che ha sacrificato la propria identità e i propri valori.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo volume colma l'ultima lacuna dei casi di Erlendue Sveinsson, e ci costringe a una retrospettiva della vita dell'ispettore. Bello il viaggio catartico tra i fiordi.
Con la pubblicazione dei primi due romanzi scritti - sino ad ora inediti in Italia - "i figli della polvere" e questo "In silenzio si uccide" si completa il ciclo delle indagini di Erlendur Sveinsson, uno dei più riusciti tra tutti quelli propostici in questo decennio di invasione scandinava. Leggendo questi due volumi oggi, dopo diversi anni di evoluzione dell'Autore e del suo personaggio principale, si può restare forse un po' delusi da qualche ripetizione o cali di ritmo; imperfezioni che via via si noteranno sempre meno, già dal successivo "Sotto la città" sino a portarci alla lucida essenzialità del titolo più personale in questa bella serie, il drammatico e modernissimo "Le abitudini delle volpi".
Come sempre, Indridason non delude. Sitle, trama, narrazione ne fanno quello che, comunemente, si definisce un buon libro.
Recensioni
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