«A parlare, in questo dialogo, è soprattutto Zanzotto, discretamente ma fermamente e puntualmente incalzato da Breda, ma il libro appartiene a entrambi. Se è Andrea Zanzotto che gli dà senso e spessore, è Marzio Breda che lo costruisce e gli dà forma, estraendo l'essenziale con le domande giuste, articolando le risposte in una struttura narrativa unitaria che fa di esse il ritratto di un uomo, l'interpretazione di una poesia e, tramite essa, lo spaccato di un'epoca; un vero libro, di cui è coautore. Il dialogo è ricco di tante cose, ricordi, testimonianze di amici, di scrittori. Un libro di amicizia e pietas per la vita.» (Claudio Magris))
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