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Direi che la storia, nonostante molte fantasie, è tristemente reale. Descrive bene secondo me il 90% dell'attuale generazione di "bambini" 25-35-enni. Ci sono rimasti pochi valori "veri" in questo mondo, o meglio, i valori ci sono sempre, ma nella mente della gente sono stati sostituiti dagli altri "pseudo-". Molti appunto non riescono a comprendere che proprio la vita stessa sia il maggior bene che ci è stato dato e la "bruciano". Il mondo e la società nei nostri tempi stanno cambiando molto rapidamente, e molti si trovano impreparati ai cambiamenti, anche perché la maggior parte dei genitori e la scuola continuano ad insegnare ai bambini i "valori fissi" - tipo "posto fisso" ecc? Ma le cose mutano sempre più rapidamente. Di conseguenza la maggior parte delle persone si trovano in questa specie di "limbo", perché non riescono a trovare i valori "fissi" ai quali "aggrapparsi". E ovviamente questo non riguarda solo il mondo lavorativo. I cambiamenti ci saranno sempre, bisogna essere attenti ai "sintomi" di cambiamento e correggere il nostro comportamento di conseguenza. Prevedere ed eventualmente prevenire qualcosa è più semplice rispetto a cercare di correggere gli errori, riparare l'irreparabile o rincorrere qualcosa che oramai è sfuggito. D'altra parte non sarebbe male essere meno egoisti) e più sensibili alle esigenze degli altri, non solo di se stessi. Dovremmo cercare sempre prima di "dare" e poi di "pretendere" e "ricevere". Il protagonista purtroppo ha capito troppo tardi questo (se ha capito). Comunque il libro mi è piaciuto. Grazie.
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