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"Qual è in verità l'elemento che accomuna le persone che abitano questo mondo variopinto, e ricco di differenze, di culture e di vita? Ritengo che non si possa essere veri giardinieri senza curiosità. Risposte articolate, intelligenti sono la premessa di grandi successi. Il perché è alla base di tutto. Quante domande si pone in un giardino un vero giardiniere?"
Chi ama i giardini e se ne occupa per hobby o per lavoro non può non conoscere Paolo Pejrone. Insieme a Ippolito Pizzetti, Pietro Porcinai, Lavinia Taverna e pochi altri, ognuno nel proprio ambito specifico (non è possibile in questa sede elencarli tutti, ma sono stati e sono comunque pochi) ha rappresentato l'immagine più elevata della passione giardinistica italiana contemporanea. Chi nelle vesti di vivaista, alla ricerca delle rarità botaniche più interessanti, chi come architetto paesaggista interessato a realizzare spazi concettualmente migliori, altri ancora nel ruolo di giardinieri intenti a una manutenzione intelligente o giornalisti pronti a sottolineare errori e successi: i ruoli da "giocare" in questo ambito sono molti.
Quanti giardini esistono in Italia? Tra piccoli, medi e grandi (pubblici e privati) potremmo rispondere un'infinità. Ma quanti di questi si devono considerare capolavori progettuali? Il numero si restringe considerevolmente e scremando ulteriormente tutti quelli che vantano un'antica nascita e dunque una passata progettazione, l'Italia si trova in una situazione ben diversa da altre nazioni europee come la Francia o la Gran Bretagna. Ben vengano dunque le voci di esperti che non intendano raccontare semplicemente come si realizza un giardino, magari indicando per la millesima volta quando e come piantare begoniette, gerani e tulipani, ma spieghino il senso della progettazione di uno spazio verde privato e il piacere intenso che si prova nel possederlo. "In giardino non si è mai soli" e difficilmente ci si annoia.
Paolo Pejrone è stato allievo di Russell Page, l'architetto paesaggista più importante e influente che abbia lavorato in Italia nel Novecento (suoi progetti come il giardino Agnelli di Villar Perosa, La Landriana di Tor San Lorenzo, La Mortella ad Ischia) e di questo rapporto fondamentale spesso parla nel libro. Ma, soprattutto, con l'autore intraprendiamo un viaggio tra piante e fiori guardandoli con i suoi occhi, scoprendone aspetti e piaceri differenti dall'abituale. Pejrone ci racconta le sue impressioni "di viaggio" con la curiosità di un esploratore che scopre angoli verdi e nuovi, inaspettati giardini. Parla sì di qualche pianta particolare, ma quelle che lo hanno accompagnato nella sua vita più di altre, raccontandone caratteristiche colturali, ma soprattutto pregi e difetti e il rapporto che con esse ha instaurato nel tempo. Ci insegna a vivere il giardino, ma anche l'orto (parte non secondaria di molte realizzazioni) con spirito propositivo. Se abbiamo la fortuna di aver ereditato la casa dei nonni, con relativo giardinetto, ci suggerisce come mantenerne la struttura originaria e non snaturarne l'anima. Se abbiamo invece appena piantumato un terreno "nuovo" ci racconta come rendere personale e vivo anche il più modesto angolino verde. E se infine un giardino proprio non l'abbiamo, sa raccontarci curiosità sulle piante che vanno al di là della loro coltivazione soffermandosi ad osservare i giardini pubblici: dai parchi più grandi alle rotonde in mezzo al traffico. "Certi giardini hanno un'anima viva, forte e facile da individuare. In altri l'anima è più nascosta" ma comunque visibile, sapendola cercare. Qui e là tra le righe Pejrone denuncia con rabbia evidenti scempi naturalistici, sottolineando alcune decise offese al gusto e alla logica attuate con povere piante martoriate dalle potature, assemblate senza il minimo senso estetico, collocate in luoghi inadeguati per clima e per esigenze colturali ed estetiche. Saper scegliere e accostare le essenze è un modo per renderle "felici": "gli alberi felici sono generosi, sani e forti, non danno problemi e procurano tante, tantissime gioie!".
Al termine del testo troviamo alcune pagine strettamente "di servizio": una bibliografia critica che presenta vere e proprie recensioni per ogni titolo selezionato e un utile elenco di vivai e vivaisti "raccomandati".
A cura di Wuz.it
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