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Un libro pieno di tante piccole "porte" da aprire, che fa venire voglia di ricercare notizie delle varie citazioni. L'inizio misterioso, in quella specie di spelonca in Abruzzo dove vivono i gemelli, il rapporto stretto con animali e cultura quasi selvaggia lasciano via via il posto a una serie di violenze sempre più assurde, un accumulo nevrotico di carne maciullata, di abuso di visceri e secrezioni a tal punto da assomigliare a sproloqui scatologici infantili per attirare attenzione. L'incontro dei gemelli siamesi, in treno, con un ragazzo che poi si accaparra il racconto in prima persona: si scopre che il ragazzo ha subito un pesante lutto quando era un bambino, la morte di suo fratello. Una sorta di fantasma interiore che è cresciuto assieme a lui, come una parte del corpo, come una dicotomia come...un gemello siamese. Qualcosa di fisicamente doloroso al momento del distacco. Nel libro si accenna a Parmenide, il filosofo che contrapponeva Essere a non-Essere. "Tutte le cose sono Uno e questo Uno è l'Essere" ... "Uno in diviso" allude a questa filosofia? Tutto ciò che una mente può concepire, nel dolore più lacerante di un lutto, ad esempio, esiste proprio perché la si può pensare. Esistono dunque le corna che spuntano sulla testa del signor Buttiglione, il serpente a due teste. Tutto è duplice ma unito. Un cerchio infinito rappresentato dall' Ouroboro e dalla costante ora che si decide a scattare al minuto successivo solo al distacco doloroso di una parte di sé, del gemello buono, di un ricordo, per andare avanti. Il fatto che mi abbia incuriosita, attratta e poi costretta a fare delle piccole ricerche fanno di Uno in diviso un buon libro. Non lo ritengo un capolavoro, lo trovo a tratti molto forzato, splatter per compiacenza e non sempre spargere citazioni fa dello scrittore un filosofo.
orrore, poesia, corpo, sangue, filosofia, natura. il tutto miscelato con una naturalezza e un'eleganza senza precedenti.
Uno in diviso, esordio cult nel 2006 di un Pierantozzi appena diciannovenne, resterà per sempre una pietra miliare dei nostri anni. Molto più delle strade ambiziose che l’autore ha seguito col passaggio a Rizzoli.
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