Con "L'impolitico e l'impersonale", Davide D'Alessandro, passando per immunitas, communitas e bios, affronta i nuclei fondanti dell'itinerario filosofico-politico di Roberto Esposito, che consentono di sostare davanti all'essenza, di depurarla di quanto di inutile talvolta si sovrappone a ciò che serve, a ciò che chiama, a ciò che è, in una parola, vitale. Se il mondo ha perso l'incantamento, la ricerca ci consente di provare a re-incantarlo, attraverso intelligenze vive, di grande solidità teoretica. Il filosofo italiano, tra l'impolitico e l'impersonale, squarcia il velo, restituisce il senso a temi che sembravano averlo perduto. C'è l'uomo nei libri di Esposito. Un "pensiero vivente", la cui lettura è un confronto serrato, oltre che con la sua pagina, anche con se stessi. Senza infingimenti: possibilmente, in terza persona. Singolare plurale. In questo volume l'autore ci offre una tra le prime letture in cui ricostruisce l'originalità del pensiero filosofico di Esposito, oggi cruciale per comprendere il nesso tra politica, storia e vita. Un pensiero del conflitto in grado di diagnosticare criticamente l'effettualità del potere e le metamorfosi del politico. )
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