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Il maledetto libro di storia che la tua scuola non ti farebbe mai leggere
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Il maledetto libro di storia che la tua scuola non ti farebbe mai leggere - Lorenzo Del Boca - copertina
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maledetto libro di storia che la tua scuola non ti farebbe mai leggere

Descrizione


Ricordare è faticoso, meglio non sapere: sembra questa la regola aurea di tanta storiografia ufficiale. Lorenzo Del Boca fa l'esatto contrario

Da dove nascono i mali che affliggono l'Italia contemporanea, se la nostra storiografia è quasi esclusivamente il racconto di valorosi patrioti, re galantuomini e guerre di civiltà contro la barbarie? Che storia è quella che leggiamo nei libri o ci viene insegnata a scuola? È la storia scritta dai vincitori: la "versione ufficiale". Ovvero una narrazione propagandistica fatta anche di silenzi, semplificazione e menzogne spacciate per verità. Fake news, si direbbe oggi

Vuole ricordare tutto: anche i lati oscuri su cui si è sempre preferito tacere. Il maledetto libro è innanzitutto questo: uno sconvolgente viaggio nel tempo attraverso due secoli di bugie sfacciate e vergogne nascoste, animato dal desiderio di rendere giustizia alla storia. Anche a rischio di toccare i nervi scoperti della nostra identità nazionale. I Savoia furono sovrani illuminati o squallidi approfittatori? I garibaldini furono eroi senza macchia o un'accozzaglia di avventurieri mossi dalle più disparate motivazioni? L'unità d'Italia fu il sogno di un intero popolo o una frottola ideologica per camuffare la sete di conquista delle élite? Siamo certi che la lotta contro i banditi del Meridione non sia stata in realtà una feroce occupazione coloniale? E ancora: cosa descrivono i terribili diari dei soldati nelle trincee della Grande Guerra? Un'impresa gloriosa o una carneficina insensata, voluta da cinici politicanti e condotta da ufficiali codardi e incapaci? E il fascismo fu davvero, come in troppi ancora pensano, un regime autoritario ma di specchiata onestà? Dalla rilettura della nostra storia - quella non "taroccata" - emerge un sottile filo rosso che, in maniera contorta ma senza soluzione di continuità, si dipana dall'Italia di ieri per attorcigliarsi intorno a quella di oggi. Quella che a gran voce reclama parità di diritti e meritocrazia ma poi deve sopportare privilegi e raccomandazioni. Quella che insegue onestà ed efficienza ma deve fare i conti con corruzione e burocrazia. Quella che sogna trasparenza e uguaglianza ma si scontra con caste di intoccabili e inviolabili consorterie. Cadono molti idoli, lungo queste pagine appassionate e orgogliosamente schierate dalla parte della verità. Molte certezze vanno in pezzi. Non importa, se questo è il prezzo da pagare per costruire finalmente una memoria veritiera e condivisa che serva da base per il futuro del nostro Paese.
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Dettagli

2017
3 ottobre 2017
372 p., Brossura
9788856658736
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Indice

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Introduzione

Parte prima: l'Ottocento
I. Voglia di costituzione nella Torino sabauda
II. Reazionario e progressista: le capriole di "Tentenna"
III. Il tricolore sabaudo nella Milano liberata
IV. Si cominciò con sconfitte gabellate per vittorie
V. Quella canaglia di re «non conosce il disonore»
VI. Il ribaltone, i voltagabbanae l'Europa che ci comanda
VII. "Nicchia" e Napoleone III: Milano diventa sabauda
VIII. L'unità d'Italia non piace nemmeno a chi l'ha fatta
IX. Il cornuto tricolore e mille camicie rosse
X. Da Quarto al Volturno alla conquista del Sud
XI. Furono partigiani e li chiamarono briganti
XII. Venezia e Roma... In alternativa Firenze
XIII. Vincere perdendo a Custoza e a Lissa
XIV. La "questione veneta" dopo quella "meridionale"
XV. Le bombe a Porta Pia e il gelato del papa
XVI. L'Umberto "buono" e i suoi mille cavalli

Parte seconda: il Novecento
I. Né armi né divise ma si torna al fronte
II. «Maledetti ufficiali che volete la guerra
III. Verso Caporetto sull'orlo dell'abisso
IV. 4 novembre 1918: dov'è la vittoria?
V. La pace melanconica e l'impresa di Fiume
VI. Mussolini in orbace: vent'anni in nero
VII. L'Anschluss e i Sudeti, Mentone e gli asini
VIII. L'orso russo, il bagnasciuga e il complotto del 25 luglio
IX. L'armistizio corto e lungo e un re piccolo piccolo
X. Brindisi e Salò, repubblichini e partigiani
XI. Dongo e Giulino di Mezzegra: l'epilogo nel sangue
XII. «Il sangue dei vinti» e le foibe nell'Istria
XIII. Casa Savoia non regna più
XIV. I tank a Budapest e il Muro di Berlino

Bibliografia

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nanni
Recensioni: 1/5

Sì "ricordare è faticoso" ed è encomiabile che si voglia "ricordare tutto: anche i lati oscuri su cui si è sempre preferito tacere". Peccato che in questo libro (senza note e con una bibliografia deludente!) i "lati oscuri" mi sembra risultino ancor più annebbiati da una pseudostoriografia degli "storici della gente" o "da rotocalco e da talk-show" alla Petacco o Gervaso. Per chi volesse capirne di più sul perché ci siano questi "lati oscuri" consiglio la lettura de "La storia negata. Il revisionismo e il suo uso politico" a cura di Angelo Del Boca (attenzione al nome)

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Francone
Recensioni: 4/5

Non solo la storia è scritta dai vincitori ma è scritta male. Il libro fa emergere con chiarezza che i fatti non solo sono distorti da molti, non tutti spero, storici professionisti, ma riportati in maniera contraddittoria che lasciano ai posteri, quelli attenti ai particolari, il retrogusto del ridicolo. Si parla di Unità d'Italia, della celebrazione dell'Unità dell'Italia e contemporaneamente ci si accorge della truffa perpetrata nei confronti degli Italiani ai quali successivamente, diciamo oggi, non interessa minimamente sapere come davvero si sono svolte le vicende. La storia sarà anche maestra di vita, ma gli scolari sono proprio di scarso ingegno.

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Lorenzo Del Boca

1951, Romagnano Sesia (NO)

Laureato in filosofia e scienze politiche, è giornalista professionista dal 1980. È stato presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti dal 2001 al 2010, primo ad essere eletto per tre mandati consecutivi. La sua carriera comincia presso «la Stampa» nella redazione di Novara e nel 1989 passa nella redazione di cronaca di «Stampa Sera». Qui ha modo di incentrare il lavoro sugli eventi legati al terrorismo. Nel 1996 è presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) fino all'elezione a presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti nel 2001.La sua occupazione di storico e scrittore si concentra in particolar modo attorno al periodo risorgimentale. Tra le sue pubblicazioni: Maledetti Savoia (1998),...

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