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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2015
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Francesco Moser è l'italiano che vanta il maggior numero di vittorie nella storia del ciclismo. Meglio di lui hanno fatto soltanto Van Looy e Mercks. Forse però, più ancora delle sue vittorie, sono state le sue sconfitte a farlo diventare uno degli sportivi più amati di ogni tempo. Vinse un giro d'Italia, e per altre cinque volte andò sul podio. Trionfò alla Milano-Sanremo dopo undici tentativi. Vinse un mondiale, e in un paio di occasioni lo perse per un manciata di centimetri portando a casa due argenti Vinse tre Parigi Roubaix di fila e altre due volte finì secondo. E a trentatre anni a Città del Messico stabilì il record dell'ora che stupì il mondo intero. Nato da una numerosa famiglia contadina, si dedicò fin da piccolo alla campagna. La mamma lo voleva con sé perché già tre fratelli si erano dedicati alle corse. Un giorno però saltò dal trattore alla bicicletta e non scese più. Durante la sua infinita carriera lo diedero per finito spesso, ma ogni volta seppe rialzarsi e tornare più grande di prima. È l'uomo dei primati. Non solo per i tre record dell'ora: in altura, al livello del mare e al coperto. Fu un innovatore su tutti i fronti. Portò il ciclismo contadino dell'epoca nel futuro. Fu il primo a usare le ruote lenticolari, gli occhiali antivento, le ripetute in salite, e tanti altri particolari tecnici e fisici che poi tutti copiarono. Dopo Coppi e Bartali, nessuno come lui ha saputo catturare l'amore delle persone, che nel fiero e verace si rispecchiavano. Primo ciclista ad avere club dedicati a lui, a un certo punto vantava più tifosi della maggior parte di squadre di calcio. Con la schiettezza che l'ha reso celebre, in questo libro Moser ripercorre in prima persona tutta la sua epopea, dall'infanzia contadina ai record, dai duelli con Mercks alla rivalità con Saronni, dalla infernali classiche del nord ai giri d¿Italia, dalle brucianti sconfitte alle incredibili vittorie. Un'epopea ineguagliata, un grande romanzo popolare di un eroe che ha saputo conquistare un posto eterno nell'immaginario collettivo del nostro paese.
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