Hitler e l'enigma del consenso

Un libro che fa capire diverse cose che molti di noi, probabilmente, non conosciamo. Consigliato.

Libro ottimo e di un altro livello. Si capisce tutto anche senza mai averlo studiato. La qualità della carta fa schifo, così come la copertina. Un libro veramente qualitativamente disgustoso.

Ottimo saggio sul potere carismatico formulato dell'autore per rispondere all'enigma del consenso nazional socialista di Hitler. Per introdurre, attraverso una disamina dello Stato prima del dittatore, del percorso di quest'ultimo e della società tedesca, l'autore redige e descrive un habitat nel quale propaganda attenta, studiata e retta da un articolato studio delle rappresentazioni delle istituzioni militarizzate in pubblico (elementi decorativi, architettonici, monumentali, celebrazioni, rituali, "paratistici" etc.) ne hanno più che spianato la strada alla creazione e legittimazione di un potere garantito sul consenso e sul sostegno di un popolo intero, ben più largo di quello principesco d'epoca passata. Una popolazione, per giunta, nella sua fisionomia di massa, che né risultò tanto complice quanto distaccato dalla scelta decisionale interna del regime e dalle politiche oltreconfine. Tutto questo come? Attraverso il controllo della stampa e dei mezzi propagandistici, oltre che di una alterata e distorta rappresentazione del movimento/modello politico in questione, rappresentati costantemente attraverso questi canali. L'autore ben argomenta del carisma che il dittatore riuscì a godere e sempre più convergere in lui stesso da parte di questi (la massa) e dell'elite industriale: una stima ed un consenso che lo legittimarono pienamente nell'esercizo del potere e nel suo abuso, sino a soverchiare gran parte dell'élite dell'epoca, innestando a questi, progressivamente, l'ordine militare e poliziesco a partire dal vertice (i quali poi, a loro volta, ne scorporeranno prima, riformuleranno poi, l'organico e la stratificazione sino alla base).