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Romanzo scritto con abilità ed eleganza, in bilico tra thriller e horror, in questo caso con più elementi thriller rispetto ai volumi 1, 3 e 4 dei casi di Bonamy. La lettura è gradevole, ma un po' meno coinvolgente rispetto ai volumi 1 e 3, resta comunque un'opera di buon livello e non banale.
Condivido in pieno il contenuto della precedente recensione, e sono convinto che l'autore abbia le capacità stilistiche e immaginative per districarsi da quelle paludi letterarie pulp e lovecraftiane e pseudo porno in cui si è volutamente invischiato, compreso il suo recente buon romanzo "La casa delle conchiglie". Personalmente è già da parecchi anni che non apprezzo più la narrativa pulp, e di contro la Hypnos mi aveva abituato a pubblicazioni di eccelso livello artistico, affini ai miei gusti attuali, dal grande Aickman sino ad O. Onions, autori simili per atmosfera ai padri del weird psicologico come H. James e Walter de la Mare, autori di gran lunga superiori per qualità stilistica e sottigliezza immaginativa ai tanti "eroi" delle dozzinali vecchie riviste pulp da edicola, in particolare quelle d'oltreoceano. Egoisticamente spero che questa eccellente casa editrice torni a concentrarsi su autori del suddetto livello, anche se più o meno recenti pubblicazioni, testimonino l'esatto contrario, ovvero una maggiore attenzione per i moderni epigoni di Lovecraft (che detesto amabilmente), e stili narrativi sempre più piatti e scialbi, e scadenti qualità sintattiche e lessicali, in linea con il modo in cui si tende a scrivere in questi tempi, ossia un linguaggio troppo colloquiale assimilabile in toto a quello parlato al bar o per strada, mentre secondo me il linguaggio letterario è tutt'altra cosa. P.S. Se tutti gli editori, piccoli e grandi, colossi o finti indipendenti iniziassero a pubblicare perlopiù autori di vera qualità letteraria e non varie sciatterie senza alcuna pretesa artistica, be', forse i gusti del lettore medio inizierebbero a cambiare, naturalmente in meglio.
Spiace dire "Niet" a un autore che ha saputo sfornare un bel romanzo come "La casa delle conchiglie", di cui questa serie di avventure di Ulysse Bonamy sarebbe un seguito spirituale, tuttavia per l'intera durata della narrazione non ho avvertito alcun senso di pericolo per il nostro eroe. Il cattivo di turno prova a ucciderlo tentando di farlo cadere da una scala (?), decisamente poco avventuroso per un romanzo breve che vorrebbe essere pulp. Inoltre l'incontro con le tre fanciulle in copertina si risolve in un nulla di fatto: da un certo punto in poi scompaiono dalla storia e non le vediamo più. Idem per il Libro Nero di Von Junzt, che fa solo un'effimera apparizione e non ha nulla a che fare con lo sviluppo o la risoluzione della trama. La presenza del sovrannaturale è al minimo. La divinità lovecraftiana di turno viene solo nominata, non fa alcuna apparizione. Al suo posto c'è un capro nero che viene sconfitto in tre secondi, e non dal protagonista. Quali segreti si nascondono nel collegio femminile Ecole des filles? Niente di interessante, ve lo assicuro.
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