L'Orchestra Bailam si ripresenta con un album dal vivo, registrato nel corso di uno spettacolo tenutosi nel celebre Teatro della Tosse di Genova nel marzo 2009. Harem Bailam è utile non soltanto a fare il punto su un viaggio in musica che dura ormai dal 1988, ma anche, per i neofiti, a collocare la formazione in quella che è senz’altro la sua dimensione più congeniale, il live. L'acusticissima Orchestra Bailam si è sempre contraddistinta per un approccio essenziale e misurato al suo repertorio, senza che questo abbia mai significato distacco dalla materia o scarsa partecipazione emotiva. L’album-concerto si apre con Mamma li turchi e Gatto morto, due brani assai dinamici a firma di Franco Minelli, chitarrista e suonatore di oud dell’ensemble, che richiamano alla mente, rispettivamente, le scorribande klezmer dell’Europa orientale e i serrati ritmi balcanici. Senza un attimo di tregua si passa subito dopo a Rumenia Rumenia (di Aaron Lebedeff) che racconta una divertente storiella ebraica, la cui morale è universalmente valida. La quarta composizione, Semai nahawand lamma bada, introduce una sorta di ampia suite che omaggia la tradizione mediorientale con tracce quali Enta aumri (un brano in passato reso immortale dalla divina Oum Kalsum), Cimbali (un tradizionale), L'anima ha preso tutto in gioventù (su testo del poeta del XII secolo Ibn Hamdis) e Longa farahfaza (di Ismail Haqqi bey). Ne risulta un’atmosfera tra il colto e il popolare che ci fa passare davanti agli occhi con molto garbo danzatrici del ventre e orchestrone d’archi e di plettri arabe, harem popolati di flessuose bellezze e frequenze radio che s’involano la sera verso il deserto. Secondo il medesimo stile orientaleggiante è affrontata la splendida cover di Il volto della vita, brano con cui Caterina Caselli si presentò al Cantagiro del 1968 e che qui è cantato da Roberta Alloisio. Nell’occasione del concerto all'Orchestra Bailam (formata oltre al citato Minelli da Luciano Ventriglia, percussioni e batteria; Edmondo Romano sax e clarinetto; Roberto Piga violino; Luca Montagliani fisarmonica e tastiere; Tommaso Rolando basso) si sono uniti, tra gli altri, il trio degli Arcotrafficanti, Marco Fadda alle percussioni, Cosimo Francavilla al sax. e le voci di Marco Beasley e Eyal Lerber.
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