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E' un testo davvero interessante e valido, forse di non facile lettura... però è un piccolissimo sacrificio che vale la pena affrontare per non lasciare che siano sempre gli altri a gestire la nostra vita e a disporre della nostra salute, contando sul fatto che ormai l'umanità non è altro che una massa catodica e quindi incapace di pensieri autonomi.
Il cibo di Frankenstein: una riflessione sugli Ogm Sullo scottante tema degli ‘organismi geneticamente modificati’, da molti additati come il ‘il cibo di Frankenstein’, schierarsi su una delle due opposte fazioni è quello che meno aiuta a riflettere su un argomento di rilevanza addirittura ‘epocale’. Ognuna delle due parti difende alcuni principi con molta foga, creando attorno a sé una cortina di nebbia e confusione che non aiuta i non addetti ai lavori a capirne le ragioni più intrinseche. A questo punto, a mio modesto parere, ognuno di noi deve munirsi d’adeguati strumenti per affrontare la questione che tutti ci riguarda, indistintamente. Per tale motivo in libro, edito in questi giorni dalla Bollati-Boringhieri ‘La guerra al vivente’ di Jean-Pierre Berlan, ci aiuta a riflettere su alcune domande semplici che di seguito illustrerò. In tutta onestà debbo dire che questo saggio muove feroci critiche al mondo degli ogm, alle multinazionali che a colpi d’acceleratore vedono in ciò un’occasione ghiotta di lauti guadagni, in barba al rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Insomma un libro partigiano schierato a fianco degli ambientalisti che da anni si battono su questo tema, dunque forse non sereno ed equidistante come qualcuno si augurava. Molti diranno allora perché parlare di questo libro, già schierato su una delle due fazioni contendenti, cosa può aggiungere alla comprensione del tema visto che già sono molti i testi in circolazione che denunciano la speculazione sugli ogm? La ragione va ricercata su una peculiarità di questo autore che, seppur paladino della fazione critica, riesce a fare emergere alcune domande su cui un non addetto all’argomento può fare le sue riflessioni. Ad esempio meritorio di riflessione è sapere che fino alla fine dell’ottocento un contadino seminava i suoi semi, ricavati dal raccolto precedente, secondo una propria selezione dettata dall’esperienza. Mentre invece dall’inizio
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