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Dirado mi capita di leggere libri, ma questo mi ha colpito. Mi ha fatto riflettere sulla mia condizione di Fede e dovrebbe far riflettere da credenti su quali sono le proprie trasgressioni personali che si compiono nella propria vita, pur ritenendosi dei credenti. La corruzione non è solo trasgressione/tradimento al comandamento dell'amore, ma diventa una condizione abituale presa come giusta dell'autocompiacimento e dell'autosufficienza che in un vero credente non dovrebbe esistere. E' quella condizione legata all'ego umano. Dovrebbe essere un libro in grado di far aprire alla verità il proprio essere e di rinnegarsi da tutte quelle apparenze (per es.: l'abuso di tecnologia o i comportamenti compulsivi) che ci fanno credere di essere felici da soli. Merita un pieno voto e né leggerò tanti altri su questo Papa.
Difficile recensire uno scritto di questo genere. Per semplicità e profondità è il pensiero più chiaro e netto che mi è mai capitato di leggere su questo argomento. Indipendentemente da come la si pensi in tema di fede, questo è un documento che merita di essere approfondito perchè esprime con lucidità un pensiero che potrebbe anche essere definito laico.
Il testo è una meditazione sulla morale cristiana, sul peccato e sulla conversione, illuminante e che invita alla speranza. Come era prevedibile, il Presidente del Senato Piero Grasso, nella postfazione, identifica il concetto di "corruzione" con l'omonimo reato previsto dal nostro codice penale. Ovviamente si tratta anche di quello, ma per Bergoglio la corruzione è un concetto più generale, è un incancrenirsi del peccato in uno "stato", una "condizione" e può riguardare tutti e dieci i comandamenti. Tanto è vero che fra gli esempi biblici che cita ci sono sì Matteo e Zaccheo (corrotti nel senso immediato del termine, prima della conversione), ma vi è anche la samaritana (corrotta nell'adulterio), il buon ladrone (che nonostante l'appellativo era probabilmente un omicida incallito) e vi è persino Nicodemo (che in fondo era un onest'uomo, ma probabilmente "corrotto" in una sorta di vanità intellettuale, sempre s'intende prima della conversione). Quindi la corruzione è un fenomeno che può riguardare tutti gli ambiti della morale, non solo la pubblica amministrazione o la sfera patrimoniale. Cito un esempio: la corruzione dilagante nelle offese alla vita umana, in cui ormai ci si è creati uno scudo mentale fatto di concettuosità pretestuosa e filosofemi, di falso pietismo e libertarismo, che impediscono di scorgere una realtà molto evidente: il nascituro, sin dal primo stadio di sviluppo, è una persona umana.
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