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Anno edizione: 2004
Anno edizione: 2018
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Gioiellino. Ho detto tutto.
a me è piaciuto molto, vorrei vederlo in teatro però, un buon interprete potrebbe valorizzarlo ancora di più!
Mi e' sembrato un libretto un po' tirato; forse a teatro rende di piu'. Ci sono alcuni passaggi molto belli, quando spiega che i primi ad essere ringraziati dovrebbero essere le giurie invece che la famiglia o gli amici. Altri passaggi sono tirati per i capelli.
Recensioni
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Geniale costruttore di miti contemporanei, Pennac ha tratto molte delle sue storie dall'osservazione attenta del topos, del luogo comune letterario e sociale. Analogamente, ha saputo proporre a un pubblico affezionato un'immagine di sé simpatica e accattivante, dalle caratteristiche in parte simili a quelle dei suoi personaggi. Con Grazie!, un esercizio di stile dedicato al ringraziamento come genere letterario, lo scrittore abbatte ancora una volta la barriera fra la letteratura e la (propria) vita, interpretando una situazione che ha certamente conosciuto in prima persona. Ritratto sarcastico dei meccanismi di premiazione in ambito artistico, questo breve testo è anche una sorta di guida per i premiati che si chiedono chi ringraziare e si inserisce, come altre opere del medesimo autore, in un complicato gioco autoreferenziale e autoironico. Qui Pennac mette in scena, letteralmente, poiché siamo a teatro, la situazione tipo più simbolica nella vita pubblica dello scrittore di successo: il discorso di ringraziamento che segue al conferimento di un premio (immaginiamo letterario) "per l'insieme dell'opera". L'espressione dei dubbi, degli interrogativi esistenziali e soprattutto dei paradossi che questa situazione implica non provocheranno alcuna reazione scomposta nel pubblico, che manterrà da un lato il proprio ruolo, confinando dall'altra il premiato protagonista in quello di simbolo, anzi di trofeo. L'artista finirà infatti per trasformarsi nel trofeo che gli è stato assegnato, luogo comune spersonalizzato, del tutto indipendente dall'opera che si premia e di cui, proprio per questo, "ci si sbarazza dietro le quinte".
Paola Ghinelli
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