L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Il complesso fenomeno della globalizzazione, così come lo conosce il mondo attuale, è caratterizzato, nell’analisi di Joseph Stiglitz, da un clamoroso paradosso: il processo sempre più forte di interdipendenza e di integrazione delle economie del nostro tempo pone agli Stati-nazione domande nuove e ineludibili, ma al tempo stesso riduce drasticamente la loro capacità di dare una risposta compiuta a tali domande. Già un secolo e mezzo fa, quando si formarono gli Stati-nazione, i processi di riduzione dei costi di comunicazione e di trasporto diedero origine a un primo significativo antecedente dell’attuale processo di globalizzazione, ma all’epoca i governi mostrarono una più alta capacità di regolare simili processi. Oggi, la globalizzazione è priva di istituzioni in grado di affrontare le sue conseguenze. Abbiamo un sistema di governance globale, ma ci manca un governo globale. Anzi, ne abbiamo uno, implicito e improprio, quello che, con forte ironia, Stiglitz chiama il «G1»: il potere, assoluto e incontrastato, degli Stati Uniti. E proprio nel momento in cui più forte che mai sarebbe la necessità di solide istituzioni internazionali, la fiducia in quelle che esistono, come il Fondo monetario e la Banca mondiale, raggiunge i livelli più bassi. Il risultato di tutto ciò è un mondo che, per essere ormai privo di rivali esterni, non è per questo meno imperfetto. Oggi abbiamo tutti ben presenti i benefici che derivano dal mercato, ma siamo anche assai consapevoli dei suoi fallimenti. Sappiamo bene che, quando l’informazione è imperfetta, i mercati non funzionano. Così come sappiamo che i meccanismi della crisi – che oggi più che mai colpisce gli equilibri economici mondiali – sono scatenati dai più forti, e finiscono per ricadere necessariamente sui più deboli. Non ci vuole molto a riconoscere che i nostri processi democratici sono ancora largamente incompiuti, e che a farne le spese sono quelle vaste parti del mondo che si affacciano oggi come nuove protagoniste, e che reclamano anch’esse un posto e un ruolo nella scena mondiale. L’obiettivo verso il quale bisogna tendere è dunque il raggiungimento di regole migliori, veramente più democratiche. In ciò la nozione di «trasparenza» è davvero fondamentale. E la democrazia in fin dei conti si rivela, agli occhi di Stiglitz, come la vera scommessa, come il tema ineludibile nell’era della globalizzazione.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Poiché ho letto da poco la "Globalizzazione che funziona" di Stiglitz (bello, ma anche decisamente lungo) mi ha colpito ed ho letto per curiosità questo libretto che ha la pretesa di inglobare in poche pagine il pensiero del ex premio nobel. L'ho letto partendo con molta supponenza e con la puzza al naso, ma devo ammettere che, seppur con tutti i limiti di una trattazione sintetica ed una scrittura divulgativa, il libro sortisce l'effetto desiderato e consegna al lettore (curioso e non studioso) i fondamentali minimi per farsi un'idea di ciò che Stiglitz reputa buono, cattivo e da modificare nel processo di globalizzazione; lo consiglierei assolutamente a chi non ha studi specifici. Ritengo la sintesi sul pro/critica alla globalizzazione eccessiva ed a tratti priva delle basi sulle quali si poggia. Suggerisco quindi al lettore curioso del tema una precedente lettura di McGrew-Held, Globalismo ed antiglobalismo, Il Mulino (recensione nella mia libreria); un ottimo breve saggio (120pag) che a mio avviso è molto completo per farsi un'idea dei processi di globalizzazione e dei suoi pro/contro; solo dopo può avere senso e risultare davvero utile leggere questa sintesi del pensiero di Stiglitz.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore