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Mi aspettavo qualcosa in piu. L'idea di non rendere la storia giudice il tema esclusivo del libro è buona, ma penso sia stata portata avanti eccessivamente la figura del giornalista e i suoi problemi. Caponnetto è straordinario nei suoi comportamenti e i tragici richiami alle tragedie del 92 un invito al ricordo
Un breve romanzo che fa luce su una figura di giudice e di uomo che ha fatto della ricerca della giustizia lo scopo della sua vita... Un intenso ritratto di una persona affettuosa che si è ritrovata senza i suoi amici più cari...Mi tornano alla mente le immagini della breve intervista dopo l'uccisione del giudice Borsellino: quella mano che, invece di scacciare il giornalista, si appoggiava con tenerezza al microfono per poter comunicare tutto il suo dolore.
Recensioni
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Questo libro di Rodolfo Doni è un ritratto romanzato del giudice Antonino Caponnetto, che incontra un immaginario intervistatore. Il romanzo è per l'autore un'occasione per interrogarsi sul mistero del male nel mondo. «Non è facile esprimere il "tutto" di un uomo -scrive Pier Luigi Vigna nella sua introduzione al volume - più difficile ancora se si tratta di un magistrato, un uomo che, almeno in certe occasioni, ha nelle mani la vita di un altro uomo; quasi impossibile se quell'uomo magistrato è Antonino Caponnetto. Eppure Rodolfo Doni, in questo colloquio con Nino intrecciato con la narrazione parallela delle vicende dell'intervistatore, l'uno e l'altra calati nel "contesto dei tempi" è riuscito nell'impresa».
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