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Quarto volume di uno dei manga che ha rivoluzionato il mio mondo, il giocattolo dei bambini, conosciuto anche sotto il nome di Rossana (per coloro che guardassero più che altro tv). Un bellissimo fumetto forte e intenso ma allo stesso tempo divertente che ti fa amare anche i personaggi che dovrebbero essere i cattivi.
Con il quarto numero di Rossana superiamo il proverbiale giro di boa di questa pessima edizione da parte di Dynit, ancora una volta pregna di piccoli errori nonostante il prezzo ridicolmente elevato. La storia continua ad arricchirsi di capitoli piuttosto intensi, come sempre eccezionali nel manipolare i sentimenti del lettore: già da ragazzino, guardando il cartone animato, ricordo che letteralmente odiai questa parte, facendo mie le sensazioni negative della giovane protagonista circa i suoi turbamenti amorosi ed emotivi in generale. In effetti, a memoria, non ricordo molti altri manga così efficaci nel creare un legame empatico tra il lettore e i personaggi: brava Obana, e anche modesta, nonostante rappresenti un punto di riferimento per la categoria shojo. Sugli avvenimenti c'è poco da dire, svolgono esattamente, e alla perfezione, il compito per cui sono stati scritti: suscitare amarezza e disagio, pur se con qualche scelta vagamente forzata. Nel 2019, però, va anche detta una cosa: i pettegolezzi di cui Sana rimane in qualche vittima, e a causa dei quali vengono coinvolte anche le storie di chi gli sta vicino, ad oggi fanno un po' sorridere. Sarebbe bastato un semplicissimo smartphone, oggi alla portata di chiunque, per giungere ad una soluzione semplice e positiva. In questo senso forse è un fumetto invecchiato un po' male, ma è figlio dei suoi tempi. Bisogna leggerlo senza scordarsi del suo contesto, ricordandosi che esisteva un mondo anche prima dell'era del 2.0.
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