Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Difficile restare delusi da Dostoevskij, romanzo breve ma gradevole con dei personaggi molto rappresentativi.
Non ho amato particolarmente questo romanzo, non mi è piaciuta l'ambientazione e i personaggi, nè la storia o il significato. In ogni caso leggerò altro dell'autore, tipo 'Le notti bianche'.
Racconto breve ma coinvolge e fa riflettere. Lo consiglio.
“Domani, domani tutto finirà”, la frase conclusiva del racconto di Dostoevskij sintetizza quello che è il pensiero ricorrente di un qualsiasi giocatore che tenta invano di convincersi che il giorno dopo tutto possa tornare per magia alla normalità. Ma evidentemente non sarà così e non lo sarà neanche per il protagonista Aleksej, che cade nei fumi del gioco patologico senza trovarne una via di uscita e consapevole paradossalmente che ciò lo porterà alla rovina economica e soprattutto umana. Ciò che più mi stupisce, e Dostoevskij riesce sempre a stupirmi in questo e non solo, è la fenomenale caratterizzazione dei personaggi, in primis la “nonna”, in realtà la zia del Generale. La baboulinka è un personaggio fuori dal comune, pungente, a tratti insolente, forse la vera protagonista del racconto. La nonna, che in poco tempo si gioca mezzo patrimonio alla roulette, e la sua nuova passione per il gioco ci danno contezza dei meccanismi che attanagliano la mente del giocatore d’azzardo; la nonna forse riesce ad uscire dal tunnel, grazie probabilmente alla sua saggezza di anziana ma Aleksej non ci riuscirà o, per lo meno, Dostoevskij non ci dà elementi per pensare che possa esserci per lui una svolta positiva. Da leggere, non perché il racconto debba per forza essere considerato moraleggiante (e sono convinto non lo sia) ma perché possa essere uno spunto di riflessione su una piaga sociale, come quella del gioco, che ipocritamente viene sottovalutata a danno di molte persone alle quali non viene dato mai abbastanza aiuto.