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La frattura originaria tra Ebraismo e Cristianesimo delineata nel testo di Harold Bloom ha un nome preciso e specifico: la "teologia della sostituzione" nel punto in cui il concetto di Chiesa viene a soppiantare a sostituire- anziché ad aggiungere- il popolo d'Israele (il quale rimane pur sempre il popolo eletto, ma in una posizione per così dire "subordinata" alla Chiesa laddove il Cristianesimo spesso si arroga il diritto di "prendere il posto" che Dio ha assegnato agli ebrei).
La frattura originaria tra Ebraismo e Cristianesimo.Il nome "cristiani" fu utilizzato per la prima volta ad Antiochia da quanti-estranei alla comunità- volevano definire i credenti in Cristo,cosi'come di definivano "erodiani" e "cesariani" i sostenitori di Erode e di Cesare.I cristiani avevano ogni cosa in comune.Nessuno diceva sua una cosa che non gli apparteneva.Non c'era alcun bisognoso tra di loro, poiche' tutti quelli che avavano case o poderi li vendevano e portavano il ricavato della vendita,e lo mettevano ai piedi degli apostoli che poi lo distribuivano a ognuno secondo il bisogno di ciscuno.Ed erano un cuor solo ed un'anima sola.Il nome passo' poi nei documenti ufficiali.Negli Atti, Luca lo introdusse nel dialogo tra Erode Agrippa II e Paolo. Dice il re:"Per poco non mi convinci a rami cristiano!!" E l'apostolo risponde:"Per poco o per molto, io vorrei supplicare Dio che non soltanto tu, ma quanti oggi mi ascoltano diventassero cosi' come sono io,eccetto queste catene!"(Atti 26,28).E,nella prima Lettera di Pietro, i perseguitati in Asia venivano incoraggiati dicendo loro:"Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo!"(Prima Lettera di Pietro 4,14).Tale situazione di ostilita' sociale fu nello stesso testo indicata come occasione propizia di coraggiosa testimonianza della fede: "Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o delatore.Ma se uno soffre come cristiano,non nearrossisca;glorifichi anzi Dio per questo nome!" (Prima Lettera di Pietro 4,15-16).In seguito alle persecuzioni di cui erano oggetto,i primi predicatori e scrittori credenti si preoccuparono di presentare sempre il vero significato del nome "cristiano" a un ambiente sospettoso e prevenuto: i cristiani sono i seguaci del Cristo e la fedelta' a lui passa attraverso una limpida e coerente testimonianza di fede,quella sola fede che salva e guarisce,che non viene meno neppure di fronte al prezzo alto da pagare ossia le persecuzioni nel suo nome.
Bloom mi ha fulminato per la "scientificità" della sua esegesi sulla redazione della Torà e del Vecchio Testamento (Il libro di J e Gesù e Yahvè, la frattura originaria tra Ebraismo e Cristianesimo, in particolar modo).
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