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«La contrarietà alla guerra non nasce dal giudizio sugli attori della guerra, e non è un giudizio modificabile a seconda che i protagonisti siano gli imperialisti ovvero i popoli oppressi, ma nasce dalla contrarietà ed indisponibilità ad utilizzare lo strumento della guerra come risolutore delle controversie internazionali: è, al contempo, un giudizio eticomorale e politico che trova nell'art. 11 della Costituzione la sua più completa ed appropriata formulazione». Il volume di Francesco Milanese costituisce una riflessione sul conflitto, sul modo in cui la nonviolenza può aiutarci a gestirlo e su come i diritti fondamentali della persona possano essere la chiave di interpretazione, di metodo e di obiettivo per la progettazione e la realizzazione di una società più giusta.
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