«Mi schiero con gli eretici» dichiarava John Maynard Keynes nel 1934 in un discorso radiofonico per la BBC, alludendo a quella scuola di pensiero che rifiutava i dogmi del laissez-faire e del libero mercato. E di lì a breve, con la sua Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta , avrebbe mosso un attacco frontale alle dottrine universalmente riconosciute, attuando una vera e propria rivoluzione copernicana nel campo delle scienze economiche. In capo a qualche decennio, tuttavia, i fedeli alla vecchia ortodossia, guidati da economisti come Friedrich von Hayek e Milton Friedman, avrebbero ripreso il sopravvento, confinando le teorie di Keynes nei magazzini delle attrezzature obsolete. Oggi, mentre è in corso la più grave crisi economica del dopoguerra, ci si è resi conto che quelle teorie sbrigativamente accantonate in realtà possono offrire la chiave per la soluzione dei problemi che il mondo si trova di fronte, e sempre più spesso nelle dichiarazioni di politici ed economisti torna a risuonare il nome di Keynes. Muovendo da questa evidenza, nei saggi raccolti in questo libro Giorgio La Malfa scandaglia i vari aspetti del percorso speculativo, intellettuale e umano di Keynes, e mostrando con esemplare chiarezza gli snodi essenziali del suo pensiero e le loro implicazioni, sgombrando il terreno da certe tenaci banalizzazioni, offre una guida illuminante per approfondire la conoscenza del più grande economista dell'età contemporanea.)
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