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L'ho letto molto tempo fa ma devo dire che ora, dopo aver letto "Un amico come Henry", ho cambiato molto la mia opinione su questo libro. Katia, leggi "Un amico come Henry" ti stupirà, vedrai!
Un libro molto interessante. Charlotte Moore ci fa entrare nella sua vita di madre di 3 figli, soffermandosi in modo particolare su George e Sam, autistici. George autistico funzionale, Sam, gravemente autistico e Jake, sano, sono il mondo di questa donna che ha imparato a convivere e farsi una ragione della malattia dei suoi bambini e che vive la sua vita con loro in modo non rassegnato ma curioso e vivace. Non un'improvvisa malattia, ne una vaccinazione sbagliata hanno portato il primogenito e il secondogenito a sviluppare l'autismo bensì il destino. Charlotte ha sviluppato l'idea che i figli siano stati anche feti autistici, che l'essere autistico sia la loro natura e non la conseguenza di qualche evento nefasto che li ha portati da bambini sani a bambini diversi. Cmq, devo ancora dire una cosa, a Katia: non sempre, dopo il parto, la mamma prova subito quella sensazione di amore per il proprio figlio. Il dolore del parto, la sofferenza del travaglio possono momentaneamente alterare le percezioni della mamma... e indurla a rifiutare di abbracciare il neonato o a chiedere che venga allontanato. Questo non significa un bel niente e non provoca l'autismo. Ma dai... sembra un insulto a tutte le mamme che hanno figlia sutistici: hai fatto così, ti sei comportata in una certa maniera e adesso tuo figlio è autistico. Per favore...
Ho letto e riletto questo libro molto volentieri; anche se, onestamente, pure io in alcune parti l'ho trovato un po' noioso. Sono sicura che ciò sia dovuto ad un mio difetto, in quanto non sono direttamente coinvolta come la Moore. Colpisce vedere come l'accettare le cose per quello che sono aiuti a conviverci. Io con questo libro mi sono fatta davvero delle risate grandissime. Ed è da lodare la Moore che riesce e vivere la sua vita, con un humor che sono pronta a scommettere l'aiuta.
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