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E' un lavoro, come dire : "Early", vale a dire che racchiude il talento in fieri di due grandi artisti, un tempo si diceva : mostri sacri, alle loro prime riuscitissime sperimentazioni, quello di Ryuiki Sakamoto : appartato Tastierista del druppo & di David Silvian : alla voce, fin troppo celebrato. Entrambi presenti nella composizione dei testi e delle musiche. Comunque. Sakamoto sara' il grande compositore delle liriche sinfoniche, la piu' nota delle quali e' quella scritta per Bernardo Bertolucci quale colonna sonora dell' ultra premiato "The last Emperor". E, Silvian sara', dopo qualche anno da questo lavoro, il grande innovatore e sperimentatore del rock contempraneo piu' interessante e degno di meritata stima e notorieta' da parte dei critici e degli ascolatori piu' esigenti. Troppo colto, forse. Sicuramente troppo raffinato per il suo tempo. Troppo avanti nella sua proposta di musiche e arrangiamenti ed uso della voce. E quindi, anche per questo, "GtP" restera' nella memoria di coloro che, come me, ne ricordano l' esordio, come una pietra miliare della storia del rock, con le sue atmosfere rarefatte di "Night poster" o di "Taking islands in Africa", con le sue note da temi e toni giapponesi e i suoi, indimenticaili, arrangiamenti al sax tenore in "Swing". Ogni singolo pezzo, degli otto presenti nel disco, rappresenta un capitolo nuovo dal quale sviluppare altri percorsi di ricerca musicale un po'come, non me ne vogliate, il "Sgt Peppers Lonely Hearts Club Band" dei Beatles. Nessuno ha chiuso il sito dopo questa dichiarazione ? Allora posso continare dicendo che, ci mancano i Japan, ci mancano in un tempo musicale fatto di miserie indicibili e persino offensive al buongusto, al buon ascolto, alla cultura musicale, di sedicenti talenti, a piede libero : da cantina sociale, di orrori musicali nei quali ricercare un sia pur minimo interesse e' lotta vana. E allora, ascoltare questo disco diventa un vero piacere per chiunque ha orecchie per farlo. Prive di cera. E , comunque ancora disposte all' arte. Vera.
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