Ricette del cuore, storie di famiglia e piccole magie per celebrare il lato buono della vita
Bene arrivati, siamo Marisa e Gigi, meglio conosciute come le Sorelle Passera, ed è con grande piacere che vi accogliamo nella nostra cucina, speriamo vi siate ricordati di portare il vino. A dare retta a certe voci, pare che una volta varcata la soglia, come succede con l’armadio di Narnia, si venga catapultati in una dimensione parallela che ha sì qualcosa di magico e poetico ma dove regna sovrano indiscusso un affettuoso disordine che profuma di famiglia e legami indissolubili. Da quando abbiamo memoria, cioè dall’era delle stelline in brodo con il formaggino, il cibo è stato il nostro abecedario delle emozioni, a tutti gli effetti il modo più naturale che conosciamo per dare e ricevere cura e amore. Abbiamo sempre cucinato l’una per l’altra in preda a dei raptus di affetto incontenibili, cercando via via la consolazione, il premio, il nutrimento e, a volte succede alle sorelle maggiori, anche l’espiazione. Come quella volta che alla Gigi toccò assaggiare polpette di terra, boccioli e bacche per non sconfortare la minuscola Mari che glieli porgeva come fossero prelibati doni. Quando parliamo di Generi di Conforto intendiamo proprio quei beni preziosi che riempiono gli occhi e la pancia e riscaldano il cuore: la ricetta più buona mai cucinata, una carezza al momento giusto, un picnic a sorpresa sul tappeto del salotto, la bellezza all’improvviso che incontriamo dentro e fuori casa, anche dove tutti ti dicono che bellezza non c’è. Capirete bene anche voi che in questo marasma emotivo è pressoché impossibile darsi una regola, figuriamoci una regolata. Abbiate dunque pazienza perché nel nostro libro troverete ricette per un banchetto nuziale o per uno spuntino pigro in solitaria e ricette con dosi vaghe perché l’ingrediente principale sono le storie di famiglia ed è impossibile quantificarle, tanto più che ognuna di noi se le ricorda ostinatamente a modo suo. Vogliamo poi dal principio essere sincere fino in fondo: la nostra vena anarchica ha avuto la meglio anche sul concetto di stagionalità, motivo per cui potrà accadere che l’attimo dopo avervi cucinato una corroborante polenta vi racconteremo la storia del più fresco gazpacho. Vi chiediamo solo di lasciarvi trasportare fiduciosi, abbracciando la corrente e un poco anche noi. Anzi abbracciamoci subito ora che fate parte del nostro mondo, bislacco ma sincero, confortevole come una vecchia casa abitata dal glicine e dai ricordi, con i ritratti appesi storti, i fiori sulla tavola, la porta spalancata, le chiacchiere con gli amici e sempre qualcosa di buono che sfrigola sui fornelli.
Yours Truly, le Sorelle )
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