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Orso d’Oro alla Berlinale del 2014: vittoria
Miglior Attore al Festival di Berlino 2014: vittoria
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"Fuochi d’artificio in pieno giorno" non solo ha vinto l’Orso d’Oro alla Berlinale del 2014, ma anche, con l'attore Liao Fan, si è visto assegnare l’Orso d’Argento come miglior attore protagonista maschile. Il giovane regista e sceneggiatore cinese rientra a pieno titolo in quella cosiddetta sesta generazione di cineasti che sta rinnovando il cinema della Repubblica Popolare della Cina, con un fare fresco, accattivante, capace di raccontare la realtà e la grandezza di quel Paese, senza perdere di vista il malessere di una sistema sempre più votato al profitto senza scrupoli. Nel film di Yinan il passato ossessiona i protagonisti con un abbraccio soffocante, che toglie il respiro. Gli errori si scontano con il sacrificio personale e l’esilio. Il film è tutto contenuto nel dualismo degli elementi: l’estate calda e afosa degli inizi, con la cappa infernale delle industrie di carbone, il sollievo di un anguria mangiata tutti assieme e poi l’inverno irreale della seconda parte, con la neve e il ghiaccio sottile su cui la verità sembra scivolare, nelle notti al neon in cui tutto finisce per confondersi. Vittime e carnefici, giustizia e vendetta, identità e motivi. Yinan sfiora il melò, memore della grande lezione dei classici, quando il detective e la femme fatale finiscono per condividere segreti e solitudini, ma ha ben presente anche l’ironia feroce dei fratelli Coen, la loro disillusione ed il loro amaro senso del destino. La Cina di "Black coal, thin ice", titolo originale del film, è un posto crudele, senza umanità, senza più coordinate morali, in cui tutti sembrano nemici. La violenza è una risorsa come le altre ed esplode senza un vero motivo, proprio come i fuochi d’artificio finali, che sembrano raccontare lo stesso irriducibile disagio nei confronti del mondo, che manifestava lo Zi’Nicola de " Le voci di dentro" di Eduardo De Filippo.
Non mi è piaciuto molto. L ho trovato banale e noioso .
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