Il fuggitivo

Mi è piaciuto, libro scritto in maniera pulita ed avvincente. Non si sofferma con troppe introspezioni sui temi trattati, lasciando libero il lettore di farsi la sua idea personale, nonostante l'indirizzo generale dello scrittore sia ben chiaro fin dall'inizio. La vicenda è interessante, gli incastri tra politica e giornalismo sono credibili e proposti in modo interessante.

Leggendo sono stata presa dal dubbio che la storia fosse reale. Invece no, assolutamente di fantasia. Ambiento nel 2005 con le truppe danesi in Iraq. L’inviata Rikke, alla fine del suo mandato in Iraq, si ritrova ad essere rapita dai terroristi, considerata merce di scambio, mutila da Nazir, il giovane terrorista dagli occhi azzurri, e con il quale Rikke istaura un forte legame. La vittima riesce a fuggire e diventa eroina mondiale. Rikke e Nazir si incontrano di nuovo a Copenaghen e da qui inizia la vera avventura…..una storia interessante e la denuncia verso un mondo di pregiudizi. Olav Hergel è un giornalista e ha dato alla storia un taglio politico-giornalistico eccessivo togliendo ritmo e carisma alla storia. Ho trovato anche noioso la continua ripetizione delle difficoltà di Rikke ad istaurare un rapporto sentimentale. Il romanzo è troppo lungo e togliendo delle parti superflue sarebbe stato molto più apprezzabile.

Libro che fa riflettere su temi molto attuali. Sembra scontato da che parte schierarsi eppure di pagina in pagina continuano a sorgere dubbi che fanno vacillare la coscienza! I