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scheda di Bongiovanni, B., L'Indice 1994, n. 4
Un piccolo grandissimo libro sul fallimento delle rivoluzioni del 1848-49 viene finalmente riproposto al lettore italiano in una bella traduzione. Andrebbe letto insieme ai "Souvenirs" di Tocqueville e alle "Lotte di classe in Francia" di Marx. Si vedrebbero tre diverse risposte alla meccanica politica della delusione. Se tuttavia Tocqueville e Marx, su fronti contrapposti, si accingono a volgere le spalle alla "révolution intronvable" di un '89-'93-'99 inopinatamente ripetutosi, Herzen, con i saggi di questo libro, stesi tra il 31 dicembre 1847 e il 18 marzo 1850, costruisce una sorta di Giano bifronte che per un verso guarda ancora all'Occidente frustrato nel suo slancio rivoluzionario e per l'altro guarda ipnotizzato la Russia autocratica e tuttavia integra, con i propri contadini incorrotti, per quel che riguarda le potenzialità di rigenerazione. Interessantissimi sono i giudizi sull'Italia, ai cui patrioti va tutta la simpatia di Herzen, e sulla Francia, dove si decidono le sorti del mondo, ma non si può scordare che questo libro, condizionato indirettamente anche dalla ricerche sull''obscina' del barone prussiano Haxthausen, è praticamente la data di nascita del populismo russo, di cui Herzen, che ai furori di Bakunin affiancherà il disincanto di Tocqueville e l'idealismo di Mazzini, sarà l'anima liberale e aristocratica. È un vero peccato che in questa edizione manchino le due lettere a Herwegh e a Mazzini presenti nel testo tedesco del 1850 e soppresse per ragioni private nel testo russo del 1855. Tutto sarebbe più chiaro. Le si legga nel reprint della traduzione francese del 1870 ("De l'autre rive", Slatkine, GenŠve 1980).
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