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Anno edizione: 2018
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Lynn Hunt, con un'audace operazione intellettuale, ci invita a ripensare le coordinate tradizionali dei diritti umani. Superando i rigidi schemi del pensiero giuridico, ci conduce in un territorio inesplorato, dove le emozioni e i sentimenti diventano i nuovi protagonisti di una narrazione più complessa e sfaccettata dell'individuo e della società. Hunt sostiene che l'emergere dell'idea dei diritti umani sia profondamente radicato nello sviluppo di una nuova sensibilità emotiva, l'empatia. La capacità di immedesimarsi nelle sofferenze altrui e di provare compassione avrebbe costituito il terreno fertile su cui è germogliata l'etica universale. Tracciando un percorso storico che parte dal rifiuto della tortura come pratica interrogativa, l'autrice analizza come romanzi, opere d'arte e campagne di sensibilizzazione abbiano contribuito a plasmare un'idea di umanità sempre più inclusiva e rispettosa della dignità individuale. In particolare, Hunt sottolinea il ruolo cruciale della letteratura, e in modo specifico dei romanzi epistolari, nel promuovere una nuova sensibilità verso le emozioni e le relazioni interpersonali. Attraverso le voci di personaggi diversi e spesso marginalizzati, questi testi avrebbero favorito la diffusione di un'empatia più ampia e profonda. Anche l'arte, con i suoi ritratti e le sue rappresentazioni del corpo umano, avrebbe svolto un ruolo fondamentale nel diffondere l'idea di un'umanità condivisa, sottolineando l'uguaglianza intrinseca tra gli individui. Insieme, letteratura e arte avrebbero contribuito a creare un clima culturale propizio all'affermazione dei diritti umani, rendendo tangibile l'idea che ogni individuo, indipendentemente dalle sue origini o dalle sue condizioni, meriti rispetto e dignità.
Interessante e denso di nozioni che non tutti conoscono. Un libro che ho letto per l'università, ma che mi è rimasto nel cuore.
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