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«Non sapevo nemmeno che esistesse»: così dice una anonima voce di italiano, a proposito dell’esercito svizzero, nelle prime righe di questo libro. Ma l’esercito svizzero esiste, ed è anche una ben strana creatura. Gli israeliani hanno modellato il loro esercito, di ben nota efficienza, su quello degli svizzeri, che non fanno guerre da cinquecento anni. L’invenzione militare degli svizzeri si chiama Principio del Porcospino: arrotolarsi a palla e sfoderare gli aculei. Non attaccare mai, ma mostrare all’attaccante che non avrà vita facile. Così è vero che «non c’è praticamente un paesaggio in Svizzera che non possa far vendere un calendario». Ma è anche vero che «non c’è praticamente un paesaggio in Svizzera che non sia pronto a eruttare fuoco e fiamme per respingere un invasore». Per accertare tutto questo, e tanti altri dettagli illuminanti, McPhee ha scelto la via più diretta: partecipare alle esercitazioni di un reparto militare svizzero e raccontarci quello che ha visto. Sottomettendosi alle regole di questo singolare club, che riunisce in una solidarietà per la vita banchieri e odontotecnici, autisti e ingegneri civili, guide alpine e cuochi, ha scoperto le nervature nascoste che danno una rara compattezza a questo paese plurilingue e geloso delle proprie contrastanti peculiarità. Tutta la Svizzera confluisce nel suo esercito come i ghiacciai convergono da otto direzioni «congiungendosi in un gelido incrocio» che si chiama La Place de la Concorde Suisse. E «questo luogo che non avrà mai bisogno di essere difeso rappresenta ciò che la Svizzera difende».
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