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La follia in poche parole - Pier Aldo Rovatti - copertina
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La follia in poche parole - Pier Aldo Rovatti - copertina
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Descrizione


Il testo è diviso in tre scene. Nella prima un gruppo di formazione per operatori psichiatrici è chiamato a rispondere alla domanda: "Che cos'è la follia?" Tra le varie risposte una colpisce: "Non lo so. Follia è diversità e anche paura della diversità." Nella seconda scena parlano un padre e sua figlia. "Ad ascoltarti," dice la figlia, "mi sembra di diventare matta!" "Per capire un dialogo come questo", risponde il padre, "bisogna imparare a stare in bilico, insieme dentro e fuori..." Nella terza scena entra un personaggio che di follia ne sa qualcosa, visto che ha scritto la Storia della follia. Ma Foucault non dice mai che cos'è la follia e l'unica volta che lo fa si autocensura.
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Dettagli

2000
9788845243370

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Federico
Recensioni: 4/5

Il libro di Rovatti non l'ho ancora letto, ho consultato questa pagina proprio per acquistarlo, ma conoscendo diversi spicchi del pensiero debole, del post-strutturalismo e avendo ancora frequentato testi di Rovatti, vorrei solo assicurare a chi incespica in questa pagina che la "recensione" che precede queste mie poche righe è sostanzialmente ridicola, frutto di una lettura sletterata.

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Sergio Erba
Recensioni: 1/5

In un libriccino di ottanta pagine, Pier Aldo Rovatti, inventore, insieme a Gianni Vattimo, del pensiero debole, parla della follia. “La follia, in poche parole” è appunto il titolo di questo lavoro. Ne sarebbero bastate anche meno, a mio parere, per arrivare alla sua conclusione, che consiste nel mettere in guardia il lettore dalla sofferenza della follia. È su quelle due scarse paginette finali che intendo soffermarmi, anche perché sono le uniche che mi sembra di aver capito. Tutte quelle che le precedono, infatti, mi sono risultate incomprensibili, non saprei dire se per ignoranza mia o per oscurità dell’autore, che essendo un filosofo di professione, segue nello svolgimento del tema, sono parole sue, una pista filosofica, ed abbonda in citazioni: Foucault, Derrida, Cartesio, Jabès, Husserl, Sartre, Pascal, Heidegger, Lévinas, Merleau–Ponty, Deleuze, Bateson. E ancora Freud, Lacan, Kafka, Holderlin, Nietzsche… L’occasione di questo lavoro è stata un seminario tenuto agli operatori dei servizi psichiatrici di Trieste. Per rompere il ghiaccio, l’autore ha chiesto a ciascuno dei partecipanti di dare una propria personale risposta alla domanda “Che cos’è la follia?”, e prende spunto da una di queste risposte (“non so… è la diversità… è la paura della diversità”) per dare il via alle sue argomentazioni. Sorvoliamo sul fatto che già l’enfasi posta dall’autore su questa triplice risposta è alquanto discutibile, perché essa (risposta) coglie solo di striscio la sostanza della follia, e certamente non la sua specificità, e veniamo alla conclusione. Rovatti racconta a un’amica che fa l’operatrice psichiatrica a Milano l’episodio di Trieste, ed esalta quell’ingenuo “non so”. “E la sofferenza?” chiede la sua interlocutrice. Ho provato un moto di forte simpatia e solidarietà nei confronti dell’ignota collega: era la stessa domanda che mi ha accompagnato durante tutta la lettura del testo, e che mi aspettavo trovasse una risposta. La risposta è puntualmente arrivata, ed è molto semplice, anzi addirittura geniale: no

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Pier Aldo Rovatti

1942, Moderna

Pier Aldo Rovatti (Modena, 1942) è ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Trieste. Dal 1976 dirige la prestigiosa rivista di filosofia e cultura “aut aut”, fondata da Enzo Paci. Tra i suoi scritti più recenti: Abitare la distanza (Feltrinelli, 1994, 2007), Il paiolo bucato (1998), La follia in poche parole (2000), L’università senza condizione (con J. Derrida; 2002), Guardare ascoltando (2003), L’esercizio del silenzio (1992, 2004), La scuola dei giochi (con D. Zoletto; 2005), La filosofia può curare? (2006), Possiamo addomesticare l’altro? (2007), Il gioco di Wittgenstein (2009), La posta in gioco. Heidegger, Husserl, il soggetto (Mimesis, 2010). Per Feltrinelli ha tradotto Aby Warburg. Una biografia intellettuale...

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