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Al principio è stata una lettura faticosa in cui lo stile dell’autrice non ha aiutato a renderla più scorrevole. Solo negli ultimi due capitoli ho letto fra le righe una profondità celata agli occhi di chi non arriva a fine libro. Follemente Felice non ha una trama, ricalca lo stile diaristico, con un flusso di pensiero abbondante. Se questa modalità di narrazione funziona perfettamente sul web, in un libro diventa complicata da seguire, soprattutto se i temi trattati corrispondono alla vita quotidiana. Jennifer Lawson in ogni capitolo racconta un episodio della sua vita decisamente sopra le righe: insonnia e procioni morti, saggi sul prezzemolo, riflessioni sui cigni, colpi apoplettici e attacchi d’ansia. Senza nessun contegno, scrive e descrive deliri su luoghi comuni, pensieri, situazioni, per raccontare eventi che rivelano la parte visibile delle sue malattie. Uno stile difficile da penetrare, in alcuni momenti ho trovato la narrazione finta. Verso la fine, però, l’autrice inizia a contenersi, risulta più lucida e mentalmente inquadrata in ciò che sta scrivendo. Nonostante le innumerevoli pecche non sono riuscita a staccare gli occhi dalle pagine. Ogni frammento di vita dice qualcosa in più sulla personalità dell’autrice, sulle sue difficoltà giornaliere e sulla sua incredibile voglia di prendere tutto quello che di buono si può ricavare dai disturbi mentali.
Avevo letto il precedente libro della Lawson l'anno scorso e mie era piaciuto. Questo riprende alcuni temi, sviluppandoli. E' meno ricco di aneddoti e più introspettivo. Personalmente non ho molto gradito la parte relativa agli animali impagliati dei quali la blogger va matta, ma per una forma di ereditarietà, in quanto il padre è un appassionato di talassemia. Sinceramente il racconto degli opossum investiti e fatti imbalsamare è stomachevole. Il volume acquista qualità man mano ed è il finale ciò che ho gradito di più ovvero l'assunto che parlare del disagio mentale può aiutare gli altri, soprattutto in un contesto come quello degli Stati Uniti. Ha ragione poi quando scrive che negli Usa si bada troppo a quello che si realizza sul piano economico mentre in Europa si dà maggiore risalto alla realizzazione interiore, ad esempio quella in ambito familiare.
Uno dei libri più follemente esilaranti che abbia mai letto, scritto da una blogger che colleziona malattie mentali e animali impagliati (o parti di essi) purché morti rigorosamente per cause naturali.... Avendo comprensibilmente qualche difficoltà ad adattarsi alla realtà lei cosa fa? La reinventa, la ridipinge e decide di vedere sempre e comunque il bicchiere mezzo pieno! Irriverente e dissacrante, se letto con il giusto spirito si trasformerà in un'irresistibile lezione di vita. Tanto di cappello alla simpaticissima Jenny Lawson, maestra di ottimismo e di autoironia!
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