Indice
Le prime frasi del romanzo
CAPITOLO UNO
Una cinica fatta e finita
Flora Belle Buckman era nella sua stanza, seduta alla scrivania. Era molto indaffarata. Stava facendo due cose contemporaneamente. Ignorava sua madre, e leggeva un fumetto intitolato Le avventure illustrate dell'incredibile Incandesto!.
«Flora», gridò sua madre, «che stai facendo di sopra?».
«Sto leggendo», le urlò Flora in risposta.
«Ricorda il contratto!», gridò sua madre. «Non dimenticare il contratto!»
All'inizio dell'estate, in un momento di debolezza, Flora aveva fatto l'errore di formare un contratto in cui si diceva che «si sarebbe impegnata a lasciar perdere le baggianate dei fumetti per rivolgere la sua attenzione alla fulgida luce della vera letteratura».
Erano queste le parole esatte del contratto. Erano le parole di sua madre.
La madre di Flora era una scrittrice. Era divorziata e scriveva romanzi rosa.
Alla faccia delle baggianate.
Flora odiava i romanzi rosa.
Anzi, odiava il romanticismo.
«Odio il romanticismo», disse Flora parlando da sola ad alta voce. Le piaceva il suono di quelle parole. Le immaginò fluttuare sopra la sua testa nella nuvola di un fumetto: era un sollievo avere delle parole appese sopra la testa. Specialmente parole sprezzanti sul romanticismo.
Sua madre l'aveva accusata spesso di essere una «cinica fatta e finita».
Flora aveva il sospetto che fosse vero.
ERA UNA CINICA FATTA E FINITA CHE VIVEVA INFISCHIANDOSENE DI OGNI CONTRATTO!
Ebbene sì, pensò Flora, sono proprio io. Chinò la testa e tornò a leggere le storie dell'incredibile Incandesto.
Qualche minuto dopo fu interrotta da un rumore assordante.
Sembrava fosse atterrato un aereo nel giardino dei Tickham.
«Ma che diavolo...», disse Flora. Si alzò dalla scrivania e quando guardò fuori dalla finestra vide la signora Tickham correre in giardino con un enorme aspirapolvere sfavillante.
Sembrava che stesse passando l'aspirapolvere in giardino.
Non può essere, pensò Flora. Chi è che passerebbe l'aspirapolvere in giardino?
In realtà, la signora Tickham non aveva l'aria di sapere cosa stesse facendo.
Sembrava l'aspirapolvere a comandare, piuttosto. E l'aspirapolvere sembrava fuori controllo. O il motore. O qualcosa.
«Avrà qualche rotella fuori posto», disse Flora ad alta voce.
E poi vide che la signora Tickham e l'aspirapolvere puntavano dritti a uno scoiattolo.
«Ehi, ma...», disse Flora.
Picchiò sul vetro della finestra.
«Attenti!», gridò. «Così aspirerete lo scoiattolo!»
Dopo aver pronunciato quelle parole, per un attimo ebbe la strana sensazione di vederle, sospese sopra la sua testa.
COSÌ ASPIRERETE LO SCOIATTOLO!
Nessuno ha modo di prevedere che razza di frasi gli usciranno di bocca, pensò Flora. Per esempio, chi penserebbe mai di urlare "Così aspirerete lo scoiattolo!"?
Che parole le uscirono di bocca, tuttavia, non fece alcuna differenza. Flora era troppo lontana. L'aspirapolvere faceva troppo rumore. E poi, chiaramente, era votato alla distruzione.
«Questo misfatto deve essere fermato», disse Flora con voce profonda da supereroina.
«Questo misfatto deve essere fermato» era quello che diceva sempre l'innocuo inserviente Alfred T. Slipper prima di trasformarsi nell'incredibile Incandesto e diventare un mastodontico pilastro di luce in lotta contro il crimine.
Purtroppo Alfred T. Slipper non era lì.
Dov'era Incandesto quando c'era bisogno di lui?
Non che Flora credesse davvero nei supereroi. Però...
In piedi alla finestra vide lo scoiattolo mentre veniva risucchiato dall'aspirapolvere.
Puf. Fwump.
«Per tutti i bagumba», disse Flora.