"Libro della notte", prosecuzione del viaggio nell'animo umano iniziato con quel "libro del giorno" che è l'Ulisse, Finnegans Wake è una «suprema sintesi verbale del Creato» costruita attingendo a quaranta lingue. La sua traduzione è dunque una ininterrotta sfida, come testimonia Umberto Eco: «Il "senso" di quest'opera ha la ricchezza del cosmo, e l'autore vuole ambiziosamente che esso implichi la totalità dello spazio e del tempo - degli spazi e dei tempi possibili». Nei primi quattro capitoli viene introdotto il personaggio di HCE - oste di Dublino (Humphrey Chimpden Earwicker), colle nei pressi della città (Howth Castle and Environs), personificazione dell'umanità intera (Here Comes Everybody) -, il suo non precisato crimine, probabilmente di natura sessuale, e la misteriosa lettera che lo potrebbe scagionare o incriminare.)
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