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C'è una ragazza adolescente che, ospite da sua zia, trascorre le sue giornate leggendo. Passa ore e ore a leggere, finché non si accorge di una finestra che si intravede dal salotto vecchio stile in cui passa il suo tempo estivo. Da quella strana finestra riesce a vedere chiaramente l'interno della stanza di un palazzo, forse un collegio, e un ragazzo. Però poi quella visione è come se si dissolvesse, come per magia, quasi fosse stata un'allucinazione. Margaret Oliphant ci regala un racconto enigmatico, allusivo, senza alcuna certezza: varchiamo insieme alla protagonista, in una vigilia della notte scozzese di San Giovanni, in cui il buio è quasi come non esistesse, le soglie del visibile e del non visibile, come se avessimo per un breve momento un'acutezza sensoriale, un'abilità visiva potenziata che ci permette di andare e vedere oltre lo spazio e il tempo. Non avremo alcuna certezza, alla fine di questa storia, nessun finale chiuso: è stato tutto frutto dell'immaginazione oppure no?
E molto interessante lo consiglio vivamente