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scheda di Riberi, L., L'Indice 1996, n. 1
Più che la fine della seconda guerra mondiale in Europa, il maggio 1945 segn• l'inizio di un "lungo dopoguerra" che si sarebbe concluso nel 1990, con la fine del comunismo e la riunificazione della Germania. È una tesi ormai corrente, di cui questo libro illustra lo sfondo storico. Basandosi sulla ricca produzione storiografica, soprattutto tedesca, sull'argomento, il volume ricostruisce in modo sintetico ma esauriente le tragiche vicende degli ultimi mesi di guerra, le operazioni militari e la battaglia di Berlino, l'atteggiamento dei vertici nazisti e in particolare di Hitler, deciso a trascinare l'intero popolo tedesco nell'abisso, l'evacuazione dei lager, la tragedia della popolazione civile nelle città distrutte dai bombardamenti e durante l'espulsione coatta dai territori orientali. La crisi della coalizione alleata, messa alla prova (da Jalta a Potsdam) dai problemi irrisolti e dalle divergenze di opinione sulla definizione della situazione tedesca e del nuovo ordine in tempo di pace, fu alimentata dalle incertezze degli angloamericani di fronte alla risolutezza di Stalin nella creazione della propria sfera d'influenza in Europa orientale, e dall'illusione degli occidentali di poter guadagnare Stalin all'idea di un ordine mondiale democratico dopo la vittoria. La guerra fredda fu quindi un'eredità del conflitto allo stesso modo della "perdita di fiducia nei meccanismi di controllo e di autoregolamentazione propri di una società civilizzata", ma anche dell'"accelerazione allo sviluppo della civiltà europea e alla modernizzazione della società".
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