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Anno edizione:
"Da bambino ho cominciato a nascondere cose nelle fodere dei vestiti. Solo io ne conoscevo l'esistenza"
Il rinomato sarto Reynolds Woodcock e sua sorella Cyril sono al centro della moda britannica nella fascinosa Londra del dopo guerra negli anni '50
Ambientato nella fascinosa Londra del dopo guerra negli anni Cinquanta, il rinomato sarto Reynolds Woodcock e sua sorella Cyril sono al centro della moda britannica, realizzando i vestiti per la famiglia reale, star del cinema, ereditiere, debuttanti e dame sempre con lo stile distinto della casa di Woodcock. Le donne entrano ed escono nella vita di Woodcock, dando ispirazione e compagnia allo scapolo incallito, fino a quando non incontra una giovane e volitiva donna, Alma, che presto diventa parte della sua vita come musa ed amante. La sua vita attentamente "cucita su misura", una volta così ben controllata e pianificata, viene ora stravolta dall'amore.
Premi
Oscar [Academy Awards] 2018: Migliori costumi a Mark Bridges
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Film imperdibile, da recuperare assolutamente
questo film è stato un po' una delusioe, troppo lento, ma daniel day-lewis sempre bravissimo
Un film da non perdere sia per la magnifica interpretazione di D.D. Lewis nelle vesti dello stilista R. Woodcock, che per la perfezione raggiunta nella scenografia: per i costumi è stato premiato con l' Oscar ed il Bafta. Particolare il gioco amoroso tra i protagonisti: Alma prende in mano la loro relazione cominciata con lei in posizione di sottomessa, quasi un thriller psicologico con questo rovesciamento dei ruoli.
Recensioni
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Il filo nascosto è una piccola gemma sartoriale
Il nuovo film di Paul Thomas Anderson racconta la storia di un artista della moda – interpretato da Daniel Day Lewis, la sua ultima apparizione sul grande schermo – e dell’impatto devastante di una nuova musa sulla sua creatività.
Reynolds Woodcock – il gigante della moda britannica degli anni ’50 interpretato da Daniel Day-Lewis, che crudelmente ripete essere il suo ultimo ruolo – ama i segreti. Nello specifico, cucire appunti nella fodera dei vestiti che crea, in modo da rendere l’arte indelebilmente sua. Paul Thomas Anderson, che scrive, dirige e fa l’operatore di macchina non accreditato, confeziona i suoi film allo stesso modo, invitandoci a scoprire le gemme nascoste al suo interno. Da Sydney fino a Vizio di forma, questo artista ha sempre sfidato il suo pubblico ad andare più a fondo. Inventivo e perversamente spassoso, Il filo nascosto è accompagnato dal ritmo ipnotico della colonna sonora di Jonny Greenwood. Al centro della vicenda ci sono un narcisista workaholic e tutte le donne che cadono nella sua orbita. Le influenze dirette sono Rebecca e La donna che visse due volte di Hitchcock. Ma Anderson usa il lavoro altrui come un trampolino, non come una guida.
Woodcock è uno stilista di successo, che perimetra la sua vita in modo che le distrazioni non penetrino nella bolla intorno alla sua arte. “Il matrimonio mi renderebbe falso, ed è l’ultima cosa che voglio”, afferma. Il suo mondo non esclude il sesso, soltanto l’impegno. Una lunga fila di modelle spera di catturare la sua attenzione: muse che lui sfrutta, per poi allontanare senza problemi. A occuparsene è sua sorella Cyril, interpretata da Lesley Manville con efficienza e calore.
Poi, però, gli occhi di Woodcock cadono su Alma (Vicky Krieps), cameriera che lavora in un hotel. La ragazza salta nel letto dello stilista, ma non sembra pronta a spronare la sua creatività. La relazione manca totalmente di carica erotica, finché Woodcock non modella un abito sul suo corpo, e le fantasie su di lei prendono vita. I guai cominciano quando Alma cerca di inserirsi nel suo lavoro. Un giorno, per ristabilire il legame, lei decide di mandare a casa lo staff e preparare una cenetta. Il risultato è un disastro. La musa ha fatto perdere al maestro il suo equilibrio. Allora Alma decide di ricorrere a misure più drastiche.
Day-Lewis traccia la parabola del suo personaggio, da tiranno inaccessibile a schiavo consenziente, con maestosa perizia. Il film è magnifico in ogni dettaglio, ma a sovrastare tutto sono l’agonia e l’euforia dietro alla creazione. Guardare un attore e un regista negoziare una difficile tregua tra arte e vita è fonte infinita di fascino. Assorbire l’intera ricchezza del Filo nascosto può richiedere più di una visione. Il nostro consiglio è di mettersi comodi e ammirare questo film.
Recensione di PETER TRAVERS
Un'opera che porta più lontano la filmografia di Paul Thomas Anderson e sposta più avanti il cinema
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