(Casamance, Senegal, 1923 - Dakar 2007) narratore e cineasta senegalese. Figlio di pescatori, autodidatta, ha fatto diversi mestieri (meccanico, muratore, portuale, sindacalista) prima di iniziare la carriera che doveva fare di lui il più famoso romanziere del suo paese. Con Lo scaricatore nero (Le docker noir, 1956, nt) si è rifatto alla propria esperienza di africano a Marsiglia; di carattere autobiografico è anche Oh paese, mio bel popolo! (Ô pays, mon beau peuple!, 1957, nt). La sua opera narrativa più matura è il romanzo Il fumo della savana (Bouts de bois de Dieu, 1960), ricostruzione di uno sciopero avvenuto in Senegal negli anni Sessanta, ma anche epica celebrazione di un movimento che porta uomini e donne a sentirsi «popolo». Dopo alcune raccolte di racconti, nel 1965 ha pubblicato due romanzi brevi, Il vaglia (Le mandat) e Véhi Ciosane, pieni di humour amaro, cui nel 1973 è seguito Xala (nt); del 1981 è il lungo romanzo di ispirazione politica L’ultimo dell’impero (Le dernier de l’empire, nt). Dagli anni Sessanta O., dopo essersi diplomato alla scuola di cinematografia di Mosca, si è dedicato al cinema, ottenendo prestigiosi riconoscimenti.