Attore italiano. Studia all'Accademia d'arte drammatica e inizia un intenso percorso teatrale prima e televisivo poi, soprattutto negli sceneggiati Rai, che lo fa conoscere dal grande pubblico. Attore di grande tecnica e di istintiva carica emotiva, non bello ma dal volto particolare, spazia dai toni grotteschi ai tragici, rivelandosi molto utile a ricoprire i molti ruoli di fianco del periodo d'oro della commedia all'italiana. Lavora fra gli altri con L. Zampa in Anni ruggenti (1962), P.?Germi in Signore e signori (1965), F. Vancini in Le stagioni del nostro amore (1966) e L. Comencini in Italian Secret Service (1967). Lo chiama anche F.F. Coppola per fargli interpretare il guappo napoletano ucciso dal giovane Vito Corleone/R. De Niro in Il Padrino - Parte II (1974). L'anno dopo milita nel quintetto di Amici miei, di M. Monicelli, nei panni del Melandri, l'architetto dagli innamoramenti funesti le cui traversie sentimentali proseguiranno nei due episodi successivi addirittura fino al duello alla sciabola con il rivale in amore nel terzo film della serie, diretto nel 1985 da N. Loy. Fra i suoi film ulteriori Non chiamarmi Omar (1992) di S. Staino e I magi randagi (1996) di S. Citti.