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Mi sono cimentato nella lettura di vari testi di Storia del Regno di Napoli e nella fattispecie del periodo della dinastia Aragonese. Devo dire che mi ha molto coinvolto e fatto capire alcune cose! Col periodo Aragonese iniziato con la conquista di Napoli nel 1442 da parte di Alfonso il Magnanimo, dopo un decennio di guerre, che la città si trova immersa in un piu' vasto sistema commerciale e culturale allora dominante nel mediterraneo occidentale, rappresentato dal Regno Aragonese che dalla Catalogna si era espanso alle isole Baleari e poi alla Sicilia, alla Sardegna e quindi al Regno di Napoli. La città, quindi era pronta e si apprestava ad entrare in un nuovo contesto economico culturale. Le politiche del potere centrale condotte contro i privilegi e soprusi dei vari feudatari locali, provoco' da parte di quest' ultimi, un'ottusa reazione a difesa dei loro interessi e privilegi, anche a discapito di un indebolimento della stabilità dell'intero Regno che di lì a poco sarà oggetto del contendere di varie nazioni tipo Francia e Spagna dove invece si era iniziato ad affermare un potere statale solido. Il tutto fa riflettere. Non e' difficile trovare in questa politica miope e opportunistica delle forze feudali che nel Regno di Napoli si sono sempre opposte a un ridimensionamento e regolamentazione delle loro prerogative e privilegi, il filo rosso che ha da sempre costituito un ostacolo all'apertura del Mezzogiorno alla modernità e al progresso. P. S. unica pecca è quella dietro ritrovarsi a leggere un doppione del libro dello stesso autore dal titolo "GLI ARAGONESI DI NAPOLI ", con il capitolo su Ferrante più articolato oltre a una maggiore trattazione dei rapporti intercorsi vonSan Francesco di Paola. Fa niente, ripetiva iuvant!
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