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«Un gioco lanciato da un editore, Marco Cassini, all’ultimo Festivaletteratura di Mantova e continuato da altri addetti ai lavori (scrittori, traduttori, editor) spiega, con ironia, il mondo dell’editoria» - Sette
Una placida domenica di settembre il mondo editoriale è stato investito da un'onda anomala: un twit mi ha suggerito l'idea balzana di immaginare cosa direbbero le fascette promozionali dei libri se, invece di essere roboanti promesse di marketing, fossero sincere descrizioni del contenuto dell'opera. Per qualche settimana in tanti si sono divertiti a giocare: questo libro («Il capolavoro che tutti aspettavamo!») raccoglie le migliori #fascetteoneste.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ironico ma drammaticamente vero.
Adorabile libretto dove le frasi promozionali diventano stroncature in una o due righe. Purtroppo non riferite a libri specifici ma generiche. Ma ci sono anche tentativi di promozione molto surreali. Volendo sceglierne solo una opterei per “non contiene olio di palma”.
Chi non ha presente quella diabolica fettuccia che cinge un libro e ne esalta il valore con una frase a effetto? Se ne trovano a ettari, a tonnellate, chi frequenti una libreria ne avrà scorse centinaia vicine una all'altra, tremende ancelle di promesse al loro interno. Ma quanta verità c'è in quella strilloneria stampata? Possibile che intere tavolate sotto i nostri occhi esondino di capolavori sconosciuti? No, senz'altro No, decisamente No, incontrovertibilmente No. E' anche lì la finzione che deve gonfiare i suoi attributi sulle rotte dell'eccesso vistoso, esagerare avendo nel mirino la fragilità del lettore (diciamo pure il suo candore, se non la sua idiozia, scelga chi legge), rompere il guscio del normale presentando un prodotto di stoffa superiore. C'è in realtà una consapevolezza che può risolvere senza drammi questa sciocca matassa, perché chi abbia dentro una passabile padronanza di sguardo, intuito e convinzione passa accanto a tali libri con animo calmo, indifferente, già conoscendo strategie e miraggi di questo doping cartaceo. Chi invece ne resta soggiogato, bontà sua, "goda stato soave" per citare il poeta. Ma se la voce della verità si facesse chiara diventerebbe simile a uno sgorgante che va a depurare quei quintali di bidoni, a liberarli di incrostazioni e detriti, a fiaccarne i batteri, la pochezza, il nonsenso. Allora dei giocosi opposti di genio che mettono alla prova la miserevole qualità di queste fandonie con brucianti frasi sulla loro evidenza, senza rispetti, misura, senza mezza inibizione cortese. Una simpatica operazione corale dove il divertimento storpia i fasti di queste leggi insulse, ne mostra ogni carie conclamata, ogni enfatico becerume. Immaginiamo allora per un attimo che gli editori escano da loro stessi e si affidino al Vero incarnato, assassinando l'imbonitore che li abita e gridando a pieni polmoni cosa siano quei volumi da loro editati con fascette sincere fino all'osso, realmente franche, giuste, nude. Esilarante....
Recensioni
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