Maurizio Barbeschi, scienziato dell'Organizzazione mondiale della sanità, per lavoro è chiamato a gestire emergenze sanitarie.
Nel luglio 2014, mentre l'epidemia di ebola che ha colpito Liberia, Guinea e Sierra Leone preoccupa il mondo intero, Patrick Sawyer, un avvocato liberiano che sa di aver contratto il virus, atterra a Lagos, in Nigeria. Lì, con l'unico scopo di contagiare quante più persone possibile, riesce, mentendo e corrompendo medici e infermieri, a esportare il morbo in uno dei paesi più popolosi dell'Africa. Così, quello che all'inizio si configurava come un rischio grave ma controllabile, assume le sembianze di una tragedia potenzialmente devastante: diventa un «cigno nero» assoluto, un evento imprevisto e imprevedibile, capace di stravolgere nel profondo la realtà. Nella nostra vita non possiamo fare a meno di confrontarci con l'ignoto, tanto più oggi, visto il disordine che sembra dominare il mondo: dagli attentati terroristici alle crisi economiche, dalle catastrofi naturali ai venti di guerra, siamo circondati da potenziali «cigni neri» che minacciano la nostra stabilità, e ciò accade non solo a livello economico e politico, ma anche nel nostro microcosmo personale, per decisioni che riguardano la carriera o l'organizzazione delle prossime vacanze. Non possiamo pensare di poter controllare ogni singola variabile, e spesso percepiamo di essere in balìa del caso. Maurizio Barbeschi, scienziato dell'Organizzazione mondiale della sanità, per lavoro è chiamato a gestire emergenze sanitarie, come l'epidemia di ebola, o rischi collegati all'uso di armi chimiche o biologiche ed è perciò allenato ad affrontare l'imprevedibile, stimando i potenziali rischi ed elaborando adeguati piani di risposta. In questo libro, nato dall'incontro con il giornalista Paolo Mastrolilli, la sua esperienza nei vari contesti di crisi nel mondo – dalla Siria all'Iraq, dall'Africa al Messico – offre lo spunto per ragionare sui diversi tipi di ignoto e sugli strumenti che possiamo mettere in campo per esorcizzarne la minaccia, imparando a comprendere gli atteggiamenti mentali che spesso guidano i nostri comportamenti, e fornendo esempi pratici per porsi in maniera positiva dinanzi all'incertezza che ci circonda. Perché l'ignoto offre anche possibilità di crescita e sviluppo, spazi da riempire, e non è «negativo» per definizione; se da un lato ci spaventa, dall'altro presenta anche una grande opportunità: ci obbliga a reagire, a rompere gli schemi e stimola tutta la nostra creatività. )
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