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Dei tre romanzi della trilogia, Il falco e il Leone è a mio parere quello riuscito narrativamente meglio. Ciò per due motivi principali: non essendo il primo della serie, l'autrice ha potuto evitare pagine di presentazione dei personaggi, degli ambienti o delle situazioni, precipitando direttamente (anzi, nuovamente) il lettore in medias res, nel bel mezzo della nuova avventura di Daniel e di Ian nel Medioevo. In secondo luogo la scelta dell'evento storico che fa da cornice alle loro avventure (l'inizio della ribellione dei baroni inglesi contro il Re Giovanni Senza Terra) ha il pregio di essere ben concentrata nello spazio e nel tempo (a Dunchester), evitando dispersioni e analizzando la vicenda da varie angolazioni. Aggiungerei anche un terzo motivo, puramente personale, ossia la presenza di un personaggio splendidamente caratterizzato, un personaggio capace di contendere la scena a Ian: il grandissimo Leone d'Inghilterra, Geoffrey Martewall. Intravisto nel primo libro, sarà il co-protagonista, o anti-eroe se così vogliamo chiamarlo, di questo secondo romanzo, e la sua interazione con Ian, la loro crescita personale, darà vita a momenti molto alti, dove si contrapporranno ideali e cuori ardenti diversi tra loro, ma fondamentalmente uguali. Per non rivelare nient'altro sulla trama, poichè ritengo che ognuno debba leggersi un libro per conto suo e maturare le proprie riflessioni, mi limito ad aggiungere che lo stile di Cecilia Randall si conferma buono e scorrevole. Un'autrice in grado di scrivere senza troppi fronzoli, ma con una scrittura diretta, ben ornata da approfondimenti essenziali ma eleganti sugli ambienti, gli usi e i costumi medievali. Il finale, come nel primo libro, lascia immaginare tutto e il contrario di tutto, ma la consapevolezza (ormai..) dell'esistenza di un terzo libro spinge il lettore a sperare che antichi amici si ritrovino in futuro (o nel passato?) e nuove avventure dovranno ancora essere narrate nel Medioevo dell'amicizia di Cecilia
Sicuramente migliore del precedente, lascia il lettore senza fiato dall'inizio alla fine. MAGNIFICO!!!
Al primo hyperversum avevo dato 5...questo un punticino in meno perchè non mi ha coinvolta quanto il precedente... ma probabilmente è colpa del mio inguaribile romanticismo, che qui manca per far posto al sentimento dell'amicizia. Non per questo il libro è brutto...anzi,adesso non vedo l'ora di leggere il terzo capitolo della saga.
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