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Del design come mestiere Le fabbriche pensanti indaga uno specifico ambito geografico, dove progettisti e imprenditori, artigiani e macchine, gesti bene assestati e avanzati sistemi produttivi raccontano come l’intelligenza stia dentro il fare e non solo la preceda o la orienti. Dal “pezzo” prodotto in serie alla fabbrica, dal manufatto al luogo, ai luoghi, in cui essi sono ingegnerizzati e costruiti. Questo libro, radunando singolari prodotti di industrial design fabbricati tra Bergamo e Brescia dal 1954 – anno di istituzione del premio Compasso d’Oro -, al 2022, difende la loro diversità e al contempo promuove la valorizzazione di un comune sentire. Più che farsi racconto di individualità disperse, ciascuna impegnata a promuovere se stessa, Le fabbriche pensanti va alla ricerca di una coesione tra saperi e realtà specifiche. Sullo sfondo sta la convinzione che, più che il nuovo che cancella la storia, sia l’eternamente rinnovato ad interessarci davvero, offrendo conforto e sostegno al vivere quotidiano in virtù di una compostezza, di un understatement, fatto di discrezione e concisione, che contraddistinguono i territori dove gli oggetti qui raccolti si modellano e assemblano. L’idea di design indagata ne Le fabbriche pensanti è quella di un mestiere diffuso, non specializzato, capace di sorprenderci, anche dove non ce lo aspettiamo, a cominciare da ciò che si trova sotto i nostri piedi, ad un palmo da noi ma pur sempre dentro un mondo reale che attende le nostre esplorazioni.
Of design as a profession, Thinking factories investigates a specific geographical area, where designers and entrepreneurs, craftsmen and machines, well-arranged gestures and advances production systems tell how intelligence lies within the making and not only precedes or directs it. From the mass-produced “piece” to the factory, from the artifact to the place, to the places, in which they are conceived, engineered and built. This book, bringing together unique industrial design products manufactured between Bergamo and Brescia between 1954 – the year the Compasso d’Oro award was established – and 2022, defends their diversity and at the same time promotes the enhancement of a common feeling. Rather than telling the story of scattered singularities, each committed to promoting itself, Thinking factories goes in search of a coexistence and cohesion between knowledges and individual realities. In the background is the conviction that, rather that the new that forget history, it is the eternally renewed that really interests us, offering comfort and support to daily life by virtue of a composure, an understatement, made up of discretion and conciseness, which distinguish the territories where the objects collected here are modeled and assembled. The idea of design investigated in Thinking factories is that of a widespread, non-specialized craft, capable of surprising us, even where we don’t expect it, starting with what lies beneath our feet, a palm away from us but still within a real world that awaits our explorations.
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