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sebbene il libro, nel suo stile, non possa essere paragonato a capolavori quali "il cacciatore di aquiloni" e "mille splendidi soli", mi sono emozionata a leggerlo e l'ho apprezzato molto per la semplicità con cui viene raccontata la storia di questo bambino, uno dei tanti nel mondo costretti a vivere di soprusi. sono felice di averlo letto perchè non conoscevo la storia di iqbal, nè - quando ho acquistato il libro - immaginavo che i fatti narrati fossero accaduti veramente. sono sconvolta e solidale, però purtroppo questo non basta per cambiare le cose...
A soli quattro anni incatenato in ginocchio ad un telaio per tappeti, costretto a lavorare quattordici ore consecutive al giorno in cambio di una rupia (tre centesimi di euro), picchiato e bastonato anche se parlava a bassa voce o se solo voltava lo sguardo verso gli altri suoi “colleghi”. Tutta la vita avviene all’interno della fabbrica, dove c’è anche posto per una stanza delle punizioni. Dopo anni in quella posizione forzata, senza movimento, senza luce e con un’alimentazione irrisoria le ossa si deformano e lo sviluppo si arresta. Questo è il mondo di Iqbal Masih, venduto a quattro anni ad un fabbricante di tappeti, in cambio di un prestito di dodici dollari. Impressiona il fattoche a questi bambini non interessa ciò che avviene al di fuori della fabbrica; ormai svuotati nell’animo si percepiscono solo come macchinari: il mondo esterno non li riguarda, il futuro non è per loro. Ma Iqbal si ribella e con l’aiuto di un’associazione denuncia tutto, diviene simbolo di speranza per tutti i bambini sfuttati del mondo, si offre per la loro riscossa. Venne ucciso con una fucilata da un killer della “mafia dei tappeti”a dodici anni, il giorno di Pasqua, mentre, riappropriatosi della propria dimensione di bambino, correva in bicicletta con i cugini. Questa non è solo la sua storia, è anche quella di milioni di bambini pakistani, resi schiavi in fabbriche di tappeti o di mattoni e di 250 milioni di bambini al mondo che sono vittime della schiavitù e dello sfruttamento (lavoro, prostituzione, bambini soldato.) Bambini straziati nel corpo e nello spirito, lacerati da ferite che mai una carezza nè un bacio hanno provato a ricucire; sfruttati e abusati da adulti che, Dio solo sa come, la notte riescono a dormire tranquilli. Libro sulla speranza sconfitta, racconta il silenzioso dolore degli ultimi, il buio di anime che non hanno conosciuto il sole, di bambini che hanno abbandonato i sogni e i giochi in un’età in cui questi dovrebbero essere il loro pane quotidiano. Sconvolgente.
Una tragica storia da un mondo apparentemente a noi lontano. A volte pensiamo che il progresso abbia cancellato le crudeltà e poi arriva un libro e ci racconta esattamente il contrario e risveglia la nostra coscienza dal letargo.
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